Il consiglio comunale di Paternò ha approvato ieri sera con il voto favorevole di 12 consiglieri
(Tomasello , Lauria, Conigliello, Sambataro, Giangreco, Virgillito, Gentile, Cunsolo, Terranova, Cavallaro, Malerba, Zingale) la delibera sul piano di riequilibrio finanziario, un atto necessario per evitare il dissesto del Comune.
Hanno detto no i consiglieri Marzola, Sciacca, Lo Presti , Paternò, Distefano; erano invece assenti Condorelli, Sinatra, Rapisarda, Orfanò, Ardizzone, Gresta e Flammia.
La prima parte della seduta di ieri è stata caratterizzata da momenti di particolare nervosismo che ha portato ad uno scontro verbale piuttosto accesso tra il sindaco Nino Naso e il vice sindaco Ezio Mannino da una parte e i consiglieri d’opposizione dall’altra in particolare Agata Marzola, Anthony Distefano e Alfredo Sciacca.
Soddisfazione a caldo per l’approvazione della delibera è stata espressa dal sindaco che sulla propria pagina social ha scritto
“Ancora una volta la nostra amministrazione ha dato prova di grande responsabilità e amore nei confronti della città, dando prova anche di un grande spirito di abnegazione assumendosi la responsabilità – insieme a tutti i consiglieri che hanno votato favorevolmente, che ringrazio – di far fronte a colpe che non sono in nessun modo ascrivibili a noi che governiamo la città solo da quattro anni e mezzo: si tratta – prosegue Naso – di più di 20 anni di bilanci comunali cui con questo Piano di Riequilibrio facciamo fronte. Ma adesso andiamo avanti, continueremo dunque a garantire i servizi nella nostra città perché è questo quello che ci chiede la gente che ci ha votati per risolvere i problemi. Problemi che, come da buoni padri di famiglia, sentiamo nostri e affrontiamo ogni giorno con grande spirito di servizio”.
La consigliera Agata Marzola,
presidente della Commissione Bilancio, in precedenza aveva parlato di un “piano di quasi 30 milioni di debito sulle spalle della città, la quale per 20 anni dovrà pagare un conto salato”.
Un piano di riequilibrio da 29 milioni e 160 mila euro di massa passava: ossia un piano composto da oltre 26 milioni e 500 mila euro di euro, relativo al disavanzo di amministrazione fino al 31 dicembre 2020, e due milioni e 100 mila euro di debiti fuori bilancio; a questi bisogna aggiungere oltre 550 mila di debiti fuori bilancio da riconoscere. Si tratta di un piano di riequilibrio ridistribuito in 20 anni fino al 2040. Un piano ripartito in questo: nel 2021 previsto un esborso pari a tre milioni e 500 mila euro comprendente i debiti fuori bilancio (pari a oltre 2.100.000 mila euro) e una parte del disavanzo di amministrazione pari a un milione e 300 mila. Dal 2022 fino al 2040 il comune deve prevedere una somma di 1.300.000 mila euro.
Voto favorevole ma con un distinguo di non poco conto quello espresso dal Pd.
In un documento messo a verbale la capogruppo Barbara Conigliello ha tenuto a sottolineare che il Pd non ha mai “predisposto né atti di spesa né atti relativi alla gestione concreta dell’attività amministrativa. Non vi è alcun atto amministrativo riconducibile al Pd”. Una presa di distanza ‘last minute’ dall’amministrazione Naso dopo un lungo periodo di navigazione comune.
Provate ad andare a parlare o a chiedere informazioni con gli uffici della Tari o Imu situati all’ottavo piano. La sala di attesa è ricavata in un pianerottolo della scala senza sedie senza servizi igienici e tutti quelli in attesa( rigorosamente senza mascheina che sbraitano) ascoltano i dialoghi tra l’utente di turno e l’impiegato allo sportello tari. Alla faccia della Privacy. Naso, Mannino vergogna !!!