Dopo una lunga riunione fiume durata oltre 7 ore il consiglio comunale di Paternò non si è espresso sulla delibera del piano di riequilibrio finanziario, un atto necessario per evitare il dissesto.
La seduta si è conclusa intorno alle 4 del mattino.
Tutto è stato rinviato a questa sera alle 20. La delibera deve essere approvata e inviata entro la mezzanotte di stasera al Ministero dell’Interno e alla Corte dei Conti regionale. La seduta di ieri è stata caratterizzata da colpi di scena in serie e da una serie di lunghi dialoghi, tra il Segretario generale del comune Giuseppe Bartorilla, da un parte, e i componenti del Collegio dei revisori dei conti dall’altra. Quest’ultimi, 24 ore prima della seduta consiliare, si erano espressi sul piano di riequilibrio sostenendo di non “essere favorevoli” al piano cosi come elaborato.
Nel corso della seduta, a seguito di quel dialogo intercorso tra revisori dei conti e segretario generale del comune, qualcosa sarebbe emerso che avrebbe portato i componenti del collegio a rivedere e a rileggere il piano di riequilibrio. La riunione consiliare è stata così caratterizzata da diverse sospensioni. In piena notte la giunta comunale ha apportato un emendamento alla delibera; tutto ciò ha portato il Collegio dei revisori a esprimere parere favorevole. Una decisione non condivisa dall’opposizione, la quale è pronta a inviare tutta la documentazione alla Procura della Corte dei Conti. Stasera con molta probabilità i consiglieri dell’opposizione potrebbero non presentarsi alla seduta consiliare o al massimo potrebbe votare contro.
La consigliera e vice presidente del consiglio Martina Ardizzone aveva detto prima dell’inizio della seduta che “il piano sia carente non lo dico io, lo affermano i revisori che hanno depositato un parere al Piano che “non può essere favorevole”, per diversi motivi. A questo punto, credo che l’amministrazione debba mettersi seriamente una mano sulla coscienza e ammettere le proprie responsabilità. La città lo richiede. Il dissesto non lo vogliamo noi; il dissesto c’è già, solo che si è tentato di nasconderlo dietro luminarie e spettacoli pirotecnici”.
Un piano di riequilibrio da 29 milioni e 160 mila euro di massa passava: ossia oltre 26 milioni e 500 mila euro di euro relativo al disavanzo di amministrazione al 31 dicembre 2020, nonché due milioni e 100 mila euro di debiti fuori bilancio; a questi bisogna aggiungere oltre 550 mila di debiti fuori bilancio da riconoscere. In sostanza si tratta di un piano di riequilibrio ridistribuito in 20 anni fino al 2040. Un piano ripartito in questo modo: nel 2021 è previsto un esborso pari a tre milioni e 500 mila euro comprendente i debiti fuori bilancio (pari a oltre 2.100.000 mila euro) e una parte del disavanzo di amministrazione pari a un milione e 300 mila. Dal 2022 fino al 2040 il comune deve prevedere una somma di 1.300.000 mila euro.