“Ė arrivato in commissione bilancio il piano di riequilibrio, il debito verrà ripartito in 20 anni. Tutto questo pregiudicherà il futuro economico della città”.
A parlare è la presidente della commissione consiliare al bilancio Agata Marzola.
Si tratta di un piano di riequilibrio necessario per evitare il dissesto finanziario. In pratica entro il 5 novembre l’assise civica dovrà approvare il piano cosi come elaborato dall’amministrazione comunale. Un piano da 29.160.000 mila euro di massa passiva. Una somma comprendente oltre 26 milioni e 500 mila euro di euro relativo al disavanzo di amministrazione al 31 dicembre 2020, nonché due milioni e 100 mila euro di debiti fuori bilancio; a questi bisogna aggiungere oltre 550 mila di debiti fuori bilancio da riconoscere. In sostanza si tratta di un piano di riequilibrio di 20 anni attivo fino al 2040.
Un piano ripartito in questo modo: nel 2021 è previsto un esborso pari a tre milioni e 500 mila euro comprendente i debiti fuori bilancio (pari a oltre 2.100.000 mila euro) e una parte del disavanzo di amministrazione pari a un milione e 300 mila. Dal 2022 fino al 2040 il comune deve prevedere una somma di 1.300.000 mila euro. Piano che deve essere approvato dal Consiglio comunale entro il 5 di novembre per essere successivamente al Ministero dell’Interno e alla Corte dei Conti regionale. Qualora l’assise civica non dovesse approvare la delibera relativa al piano di riequilibrio così come proposto dalla giunta municipale il comune di Paternò andrebbe in dissesto.
“È iniziata una fase molto delicata per ciò che sarà il futuro finanziario della nostra città e ammetto di essere un po’ tesa- ha scritto sulla propria pagina social la vice presidente del consiglio Martina Ardizzone. Non ho nascosto, neanche ai miei colleghi in Consiglio comunale, di provare una certa ansia nel dover valutare un piano di riequilibrio ventennale e di essere responsabile delle sue conseguenze, nel caso sia di sua approvazione oppure no. Nonostante le responsabilità del disavanzo siano attribuibili ad altre forze politiche, noi siamo chiamati a decidere su un importante impegno, per il nostro ente, che durerà vent’anni. Nel mio piccolo, prometto che darò il massimo nell’analisi e la valutazione degli atti relativi a questo piano”.