E’ stato identificato e denunciato il conducente dell’auto pirata
che la notte del 13 agosto scorso aveva travolto tre ragazze di Bronte – una 20enne e due 17enni – ferendole gravemente, mentre passeggiavano sul lungo mare di Giardini Naxos.
Alla guida dell’auto, una Fiat Panda di colore bianco, un giovane di 20 anni di Taormina. Il ragazzo è accusato lesioni personali stradali gravissime e fuga del conducente.
I carabinieri sono riusciti ad individuare un’autovettura sospetta parcheggiata nella Piazza Falcone e Borsellino della frazione Trappitello di Taormina, che presentava alcune ammaccature sulla carrozzeria parzialmente compatibili con l’investimento e successivamente riparate. L’autovettura, infatti, presentava dei segni di recente riparazione. Così i militari dell’Arma, avendo fondato motivo di ritenere che si trattasse dell’autovettura ricercata e che fosse stata riparata proprio per eludere le investigazioni, hanno deciso di effettuare ulteriori accertamenti; quest’ultimi hanno permesso di individuar nel 20enne l’autore dell’incidente.
Il giovane, messo alle strette, ha deciso di collaborare ammettendo di avere avuto in uso l’autovettura la sera dell’incidente e di aver effettivamente provveduto alla parziale riparazione dell’autovettura. L’indagato, unitamente ad un coetaneo a cui aveva confidato l’accaduto, aveva provveduto alla sostituzione dello specchietto retrovisore, del parabrezza e di un faro anteriore che si erano frantumati nell’impatto.
Il coindagato
Il coindagato, 23 anni di Paternò e stato denunciato per favoreggiamento personale. Il parabrezza e il faro dell’autovettura sono stati rinvenuti in un’autocarrozzeria di Paternò.
Nella stessa circostanza il 23enne è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Lo stesso, infatti, è stato sorpreso in un appartamentino a Giardini Naxos, in possesso di circa 100 grammi di marijuana e materiale vario per il confezionamento. L’arrestato, dopo l’udienza di convalida, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
Arresti domiciliari e tra un mese fuori in giro a commettere altri reati