Ancora fuochi d’artificio non autorizzati la notte scorsa a Catania.
In particolare agenti delle volanti hanno denunciato in stato di libertà tre uomini per il reato di accensioni ed esplosioni pericolose.
Intorno alla mezzanotte, durante il servizio di controllo del territorio, una pattuglia in transito per via Acquicella Porto ha notato tre soggetti chinati sul marciapiede che stavano accedendo dei fuochi pirotecnici. Dopo l’innesco, i tre soggetti si sono diretti all’interno di un locale al cui esterno erano presenti una cinquantina di persone che assistevano allo spettacolo. Nel contempo, accortisi dell’arrivo della Volante, i soggetti hanno lanciato verso la sterpaglia antistante il materiale utilizzato per l’innesco dei fuochi. I poliziotti sono intervenuti per bloccare e identificare i giovani. Quest’ultimi erano privi di autorizzazione per l’accensione dei fuochi: si sono giustificati dicendo di aver accesso i fuochi d’artificio per festeggiare un diciottesimo compleanno.
I poliziotti hanno denunciato a piede libero i tre giovani con l’accusa di accensioni non autorizzate.
La questione dei fuochi pirotecnici accesi senza autorizzazione è giunta all’attenzione del parlamento italiano.
Il deputato nazionale del M5S Eugenio Saitta, capogruppo dei pentastellati in Commissione Giustizia, ha presentato un’interrogazione al ministro degli Interni sul fenomeno dei fuochi d’artificio a Catania esplosi in maniera illegale.
“C’è ormai una preoccupante escalation in città – dice Saitta – e i fuochi vengono esplosi sia nelle aree periferiche sia in quelle più centrali, come piazza Bellini, con il rischio di creare danni sia alle persone sia ai beni architettonici di grandissimo pregio. Addirittura qualche giorno addietro lungo il corso Indipendenza il traffico è stato bloccato dai fuochi esplosi per strada. Spesso i fuochi pirotecnici vengono utilizzati per festeggiare noti pregiudicati- continua Saitta- o come segnale in codice delle organizzazioni criminali e l’accensione di fuochi d’artificio costituisce un tipo di comunicazione adottata dai narcotrafficanti e dalle organizzazioni criminali per segnalare, agli affiliati, l’arrivo degli stupefacenti”. Secondo Saitta è necessaria una concertazione tra le amministrazioni e le istituzioni per un piano straordinario di controllo del territorio nelle zone interessate da tali preoccupanti episodi. “Ho chiesto di monitorare il fenomeno ai colleghi della Commissione Antimafia. Catania non può essere ostaggio di questi episodi”, conclude Saitta.