Questa mattina l’Etna è stata protagonista del 51esimo evento parossistico; il tutto ha avuto inizio lo scorso 16 febbraio.
Il 51esimo fenomeno ha avuto inizio all’alba di oggi, sempre dal cratere di sud-est. Dapprima si registrata l’attività stromboliana con l’emissione di una nube di cenere la quale ha raggiunto circa 9 mila metri di altezza, disperdendosi in direzione est-nord-est. Si è osservato un modesto trabocco lavico dal cono del Cratere di Sud-Est che si dirige in direzione sud-ovest. L’attività stromboliana è passata a fontana di lava , conclusasi poi poco prima delle ore 11.30., mentre ha continuato una debole attività stromboliana intracraterica. La colata lavica in direzione sud-ovest continua ad essere alimentata. Ricaduta di materiale vulcanico trasportato dalla nube eruttiva è stata segnalata a Fornazzo, Giarre, Riposto e Mascali. Dopo aver raggiunto il massimo valore alle ore 09.45 l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un graduale decremento, con valori che rimangono ancora alti ma con tendenza alla diminuzione.
Intanto la Coldiretti si professa preoccupata sulla ricaduta di cenere sulle colture:
“Sono oltre sette mesi che le eruzioni dell’Etna colpiscono pesantemente le aziende agricole presenti nell’area con danni spesso irreparabili alle coltivazioni ai quali si aggiungono i disagi per chi è costretto alla pulizia straordinaria delle canalette di scolo, o alle pulizia delle strade rurali. Siamo di fronte a cambiamenti per il vulcano e quindi bisogna avviare un nuovo sistema di interventi che salvaguardi anche gli imprenditori agricoli con norme celeri e ad hoc – commenta Coldiretti – E’ una emergenza continua, una vera e propria calamità quotidiana. Per pulire le strutture e le coltivazioni – conclude la Coldiretti – serve tempo, acqua e quindi l’impiego massiccio di manodopera con costi insostenibili”.
GALVAGNO (FDI) PRESENTA INTERROGAZIONE ALL’ARS
Con la particolare attenzione del consigliere di Fratelli d’Italia nel Comune di Sant’Alfio, Renato Finocchiaro, il deputato regionale di Fratelli d’Italia Gaetano Galvano ha presentato questa mattina un’interrogazione all’Ars per tentare di implementare ulteriori risorse a quelle già stanziate dalla Regione Siciliana e rispondere alle reali esigenze dei comuni interessati dalla caduta di cenere vulcanica ancora in corso.
«Anche oggi siamo qui a subire un nuovo parossismo dell’Etna», osserva il consigliere Renato Finocchiaro. «Da febbraio abbiamo registrato ben 51 ricadute di sabbia nei comuni pedemontani, un enorme problema che andrebbe debitamente affrontato dal Governo centrale ma anche la Regione Siciliana potrebbe fare la propria parte aiutando le famiglie, le imprese e, soprattutto, gli Enti Locali che necessitano un sostegno per le ingenti somme sborsate sino a questo momento”.