Il virologo Bassetti ancora nel mirino di ‘no vax’ e ‘no green pass’: “Mi chiamano delinquente e ladro”

Il virologo Bassetti ancora nel mirino di ‘no vax’ e ‘no green pass’: “Mi chiamano delinquente e ladro”

“Anche stanotte ho ricevuto telefonate da persone che io chiamo stalker. Stamattina ho ricevuto un messaggio in cui c’è scritto: ‘Ti verremo a prendere’. Il tenore è sempre lo stesso, mi chiamano delinquente e ladro”.

Così Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico di Genova ai microfoni di iNews24.it, commentando le minacce e i messaggi che sta continuando a ricevere da no vax e no green pass.

“Il procuratore capo facente funzioni Francesco Pinto di Genova ha dimostrato di essere assolutamente dalla parte della tutela della giustizia – sottolinea -. Speriamo che la magistratura faccia presto il suo corso e che queste persone possano essere denunciate e processate rapidamente, con pene commisurate ai reati commessi. La Procura ha in mano tutti gli elementi necessari”.

Per quanto riguarda la situazione covid in Italia, “il picco dei contagi è stato toccato circa due settimane fa. Ieri non c’è stato un aumento significativo delle terapie intensive e stiamo attraversando una fase di stabilizzazione. Nel mio reparto da lunedì potremmo anche tornare Covid-free, dopo un periodo abbastanza pesante. L’onda estiva si sta esaurendo e il numero dei decessi è contenuto. Certo, il massimo sarebbe tendere allo zero. Se i numeri restassero questi, e non sarà così, arriveremmo intorno ai 7-12mila morti all’anno. Sono troppi, ma non sono più i 1.000 al giorno di qualche mese fa”.

“Tutto questo – prosegue – è segno che i vaccini ci hanno permesso di ottenere l’auspicata rete di protezione. Adesso è il momento di capire cosa accadrà tra venti giorni”.

Quanto alla variante Mu,

“Chi ha fatto gli studi classici la chiama Mi e viene dal Sud America – dice -. Al momento sappiamo che potrebbe resistere ai vaccini. Ma abbiamo detto la stessa cosa anche quando è arrivata la variante Delta, quindi non mi allarmerei. Vedremo sul campo cosa accadrà. Fino ad oggi i vaccini hanno funzionato su tutte le varianti. La prevalenza della Mi nel mondo, ad oggi è allo 0,1%, dobbiamo monitorarla e fare attenzione. Ma c’è un dato: questa variante si è sviluppata in Colombia e in Equador, dove sono stati fatti pochi vaccini”.

Sul fronte scuola,

“togliere le mascherine in classe, una prima fase non sarebbe prudente, ma dobbiamo arrivarci.” . “Con sempre più vaccinati nelle scuole e sui luoghi di lavoro, andiamo verso questo obiettivo – sottolinea -. Tra qualche mese potremo toglierle anche in aula, anche perché sarebbe ipocrita pensare che i ragazzi indossino la mascherina ininterrottamente per sei ore, soprattutto dal momento che all’aperto non è obbligatoria. Gli studenti che entrano in classe, un’ora prima sono stati insieme fuori. Potremo arrivare addirittura al punto che indossarle non sarà più obbligatorio per legge, ma una scelta di protezione. I cinesi le usano da trent’anni e non sono obbligati”.

Alla domanda se sia a favore o meno dell’obbligo vaccinale, l’infettivologo risponde:

“Bisognerebbe chiederlo ai politici. Io, da medico, rispondo che vanno vaccinate più persone possibili. Con la variante Delta non esiste l’immunità di gregge, per cui dovremmo tendere verso una totale copertura vaccinale. Come raggiungere questo obiettivo non mi compete, perché non è il mio mestiere. La decisione spetta alla politica, che mi pare si sia espressa in modo forte”. Bassetti non è preoccupato per la sindrome infiammatoria multisistemica che sarebbe causata dal vaccino Pfizer e che è al vaglio dell’Ema in questi giorni: “Si tratta di un fenomeno rarissimo che può essere scatenato dalla vaccinazione. Ma continuo a pensare che i benefici dei vaccini sono di gran lunga superiori ai rischi. Io e i miei familiari ci siamo vaccinati senza porci troppi problemi. Vorrei che la gente si facesse le stesse domande ogni volta che prende un medicinale per la febbre o dopo essere andato a giocare a calcetto o perché ha bevuto troppo la sera prima. Noi italiani siamo quelli che usano più farmaci in auto-prescrizione. Ci vengono gli stessi dubbi per tutte le medicine?”, dice.

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