Ha ottenuto un ottimo riscontro l’iniziativa di solidarietà promossa ieri dal Comune di Belpasso a favore dei rifugiati afghani che hanno lasciato il proprio paese per trovare accoglienza nei paesi occidentali.
Persone che sono fuggite solo con i vestiti indosso. Necessario quindi un aiuto solidale di beni di prima necessità per l’igiene intima e personale, soprattutto per i bambini.
Si potevano donare spazzole per capelli, assorbenti, pannolini 3°, 4°, 5° misura, spazzolini e dentifricio, schiuma da barba, lamette, salviettine umidificate, shampoo/bagno schiuma/sapone, fazzolettini. I beni donati e portati al Centro Solida di via XII Traversa, sono stati prelevati questa mattina da Belpasso e portati a Sigonella dove sono stati consegnati ai militari italiani per il successivo trasporto nelle zone interessate dall’ospitalità al popolo rifugiato.
“Stamattina abbiamo caricato il furgone dell’11° Reparto Manutenzione Velivoli di Sigonella che ha appositamente raggiunto Belpasso sapendo della incredibile gara di solidarietà che abbiamo “scatenato” – si legge nella pagina social del comune di Belpasso- Avete donato in moltissimi: associazioni, supermercati, attività commerciali, persone singole, famiglie, donatori anonimi. Hanno collaborato diversi volontari, i ragazzi del servizio civile. Tutti insieme ci abbiamo messo il cuore. Intanto il sindaco di Linguaglossa Salvatore Puglisi è pronto ad accogliere all’interno della propria comunità i rifugiati afghani.
“Ho comunicato formalmente al Ministero degli Interni la disponibilità della nostra comunità di Linguaglossa ad accogliere un certo numero di profughi afghani – scrive sulla propria social il sindaco Puglisi- viste le circostanze e la incapacità della diplomazia mondiale di salvare bambini e vite umane dalla barbarie. Linguaglossa ha un cuore grande e non ci sono colori politici di fronte a tutto questo. Non ho certezza che questa nostra richiesta produca effetto ma sdegnarsi guardando la TV e non provare a fare qualcosa a mio avviso sarebbe stato molto peggio. Quei bambini non sono diversi dai nostri e vederli morire in quel modo mi fa veramente stare male”.