Covid, vogliono ‘allungare’ il Green Pass fino a 12 mesi: domani l’ipotesi è al vaglio del Cts

Covid, vogliono ‘allungare’ il Green Pass fino a 12 mesi: domani l’ipotesi è al vaglio del Cts

Green pass, si valuta l’estensione della validità a 12 mesi.

Per ora la durata del certificato verde è di 9 mesi, ma il Comitato tecnico scientifico dovrebbe riunirsi domani per discutere di un allungamento dei tempi come richiesto dal ministero della Salute. Al vaglio dovrebbe esserci anche la possibilità di uniformarlo per tutti, anche per i guariti.
Intanto già oggi è atteso l’incontro con le Regioni sul tema dei trasporti e il potenziamento delle misure anti-Covid. “La questione dei trasporti – dice il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini – non riguarda solo la riapertura delle scuole, ma anche il ritorno alle attività lavorative: da mesi stiamo lavorando con Regioni, Comuni e gestori del Trasporto pubblico locale per preparare questa ripartenza. Le linee guida sono state definite, in collaborazione con le Regioni, sono ora all’attenzione del Cts”. Lunedì scorso, spiega, “è infatti scaduto il termine entro il quale le Regioni dovevano inviarci i loro piani di potenziamento”.

Il tema del green pass per chi lavora nel settore dei trasporti “è in discussione, come è in discussione l’uso del green pass per altre categorie di lavoratori” precisa Giovannini.
Trasporti, ma anche scuola in vista della prossima riapertura degli istituti scolastici. “Per il rientro a scuola in sicurezza non vedo altra soluzione che il Green pass, sia per i docenti che per il personale scolastico” dice Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma. “Stiamo assistendo alla dimostrazione che i vaccini funzionano e ci aiutano contro il Covid, basta guardare quello che sta accadendo in Sicilia, una delle Regioni con il tasso di vaccinazioni più basso, con una recrudescenza dei casi”.
“Se pensiamo che per mangiare in un ristorante occorre il Green pass non vedo perché chi entra in una scuola non debba averlo”, rimarca l’infettivologo, che giudica “corretta la scelta di allungare la scadenza del Green pass” a 12 mesi.

Tra gli esperti il parere prevalente è per un allungamento della validità del Green Pass.

“Sono stato il primo a dire che bisognava portare il Green pass a 12 mesi, quindi l’ipotesi di un prolungamento della scadenza mi pare una scelta corretta” commenta, parlando con l’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. “Ovviamente questo solo per chi è vaccinato con due dosi, assolutamente no invece per chi è guarito e non si è ancora immunizzato o ha deciso di non fare il vaccino. Per quest’ultimi, dopo la verifica degli anticorpi, la durata del Green pass potrebbe rimanere di 9 mesi”.

“La proposta di prolungare a 12 mesi la validità del Green pass ha una logica scientifica, c’è un’obiettiva necessità operativa e nei prossimo 3 o 4 mesi c’è anche la speranza che possa arrivare un vaccino per il richiamo più efficace nei confronti delle varianti. Per questi tre motivi ritengo che una decisione in questo senso sia giusta”, spiega all’Adnkronos Salute Carlo Signorelli, docente di Igiene e Sanità pubblica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Dal punto di vista scientifico “non ci sono evidenze che a 9 mesi dalla conclusione del ciclo vaccinale non ci sia più la protezione verso le forme gravi di malattia. Ormai lo stiamo vedendo. Dunque, ci sono le basi scientifiche per poter andare in questa direzione. Dal punto di vista operativo, poi, ci permette di prepararci meglio a fare, eventualmente, le terze dosi. A settembre, infatti, c’è ancora da fare per arrivare a quel tetto dell’80%”.

“Visto che abbiamo costatato che la protezione data dalla vaccinazione anti-Covid dura più dei sei mesi inizialmente osservati, arrivando ai 9 e anche ai 12 mesi, è chiaro che è opportuno prendere in considerazione il prolungamento della validità del Green pass. Questo non vuol dire, però, che non dobbiamo prevedere una dose di richiamo, prima, per le persone più fragili. I due interventi non sono in contraddizione tra di loro ma sono da considerarsi sinergici”, commenta all’Adnkronos Salute Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all’università Cattolica di Roma.

“E’ giusto – ribadisce Ricciardi – prendere in considerazione l’estensione del Green pass, nella certezza che le persone rimangano protette, perché pian piano stiamo accumulando dati secondo i quali la protezione è più prolungata di quanto pensassimo inizialmente. Ma non è pensabile che questo sia vero nelle persone più vulnerabili. Per questo è importante considerare, contemporaneamente, strategie diverse per le persone sane che hanno una risposta anticorpale protettiva anche a distanza di tempo e per le persone che hanno una protezione minore”.

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