Bronte: “Punto nascite sia struttura di emergenza adeguata”. La richiesta della Cisl all’Asp

Bronte: “Punto nascite sia struttura di emergenza adeguata”. La richiesta della Cisl all’Asp

«All’ospedale di Bronte, dopo la riapertura del punto nascite, è necessario rendere stabile e adeguata la struttura dell’emergenza, per garantire la sicurezza tanto ai pazienti quanto al personale medico e sanitario».

Lo hanno ribadito la Cisl Medici e la Cisl di Catania alla dirigenza dell’Asp etnea in occasione di un recente incontro richiesto dal sindacato dei Medici della Cisl sul tema dell’organizzazione del lavoro del personale della dirigenza medica e sanitaria negli ospedali periferici.

«La riattivazione del punto nascita nell’ospedale di Bronte – afferma Massimo De Natale, segretario generale della Cisl Medici provinciale – deve essere accompagnato dalla rifunzionalizzazione della struttura dell’emergenza del presidio: dal laboratorio d’analisi agli anestesisti, ai radiologi, ai ginecologi e al pronto soccorso».

Per la Cisl catanese «il personale della dirigenza medica e sanitaria dell’emergenza, che prima era solo di reperibilità notturna, ora dovrà essere di guardia attiva, presenti 24 ore su 24; al pronto soccorso va reso congruo il numero del personale per accogliere adeguatamente i pazienti che vi si rivolgono e per garantire la sicurezza anche sul posto di lavoro di tutti gli operatori».

«Abbiamo apprezzato la disponibilità della direzione dell’Asp – dichiara Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl catanese – nell’ascoltare le nostre proposte e ad aprire un confronto, anche in presenza delle altre rappresentanze del personale sanitario, sul tema della riorganizzazione e nell’indirizzarle ai vari dipartimenti per le opportune valutazioni».

«In un prossimo incontro che si terrà a breve – concludono Attanasio e De Natale – avremo contezza dei rimedi e delle misure che verranno posti in essere nell’ospedale di Bronte. Misure che dovranno essere valutate anche nel contesto complessivo della funzionalità degli altri ospedali di periferia, nell’interesse complessivo della sicurezza del cittadino/paziente che si rivolge ai servizi dell’azienda sanitaria e del personale medico che li dispensa».

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