I ‘furbi del Green pass’ che non vogliono vaccinarsi ma le provano tutte
– dallo scambio di telefonino, al nome falso, al Qr code contraffatto, alle date dei tamponi ritoccate – per entrare comunque nei locali, “non mi stupiscono molto. E’ un tipo di comportamento che non fa piacere sentire ma che ci si poteva aspettare, soprattutto in un Paese dove la ‘creatività’ in questi ambiti non manca”.
Così Massimo Galli, docente di Malattie infettive all’università Statale e primario al Sacco di Milano, all’Adnkronos Salute.
Ma anche di fronte a questi atteggiamenti “è evidente che dobbiamo fare di tutto per persuadere le persone a vaccinarsi, vaccinarsi, vaccinarsi. Perché è l’unica strategia ‘furba’ per uscirne”.