Flash mob questa mattina davanti all’ospedale ‘Santissimo Salvatore’ di Paternò da parte del componenti del Pd e Movimento 5 stelle;
una iniziativa partita da Palermo e il cui obiettivo è quello di denunciare i disagi che l’utenza del Pronto Soccorso dell’ospedale paternese subisce, orami da mesi, per la carenza di medici.
“Da febbraio 2021 solo quattro unità in servizio, ma realmente tre perché una in malattia a lungo termine. Queste tre unità non hanno più il sostegno dei medici del 118 che “hanno preferito, per ragioni economiche – hanno detto all’unisono i componenti dei due partiti – svolgere la loro attività in altro ospedale Aziendale”.
E questa mattina erano presenti per il Partito democratico il segretario regionale Anthony Barbagallo, il segretario provinciale e il suo vice, Angelo Villari e Angelo Petralia, il segretario del circolo Pd di Paternò Francesco Leonardi e il presidente del Consiglio comunale Filippo Sambataro. Per il Movimento 5 stelle presenti i deputati regionali Francesco Cappello, Giorgio Pasqua e Gianina Ciancio assieme ai consiglieri comunali pentastellati Martina Ardizzone e Marco Gresta. Presente anche la consigliera comunale Ionella Rapisarda. Assente il sindaco Naso.
Anthony Barbagallo ha ribadito che “Partito democratico e Movimento 5 stelle chiedono maggiori attenzione per l’ospedale di Paternò. Sono contento che a seguito della nostra iniziativa si sono attivate una serie di interlocuzioni, ma saremo molto vigili”.
L’Asp etnea per risolvere il problema della carenza dei medici al pronto soccorso, quindi per coprire i turni vacanti, ricorrerà al personale dell’area chirurgica e medica dell’azienda, tenendo conto del fabbisogno mensile che verrà comunicato dal responsabile del Pronto Soccorso paternese. Per Pd e M5S, invece, l’Asp deve provvedere ad emettere un bando per tutti i posti vacanti anche per i medici del pronto soccorso di Paternò come attualmente avviene per gli ospedali di Caltagirone e Militello.
“Se punti tutto sulle grandi aziende ospedaliere delle città metropolitane l’unica cosa che puoi trovare in provincia sono briciole e macerie. Il prossimo governo regionale – ha detto Cappello -dovrà cambiare paradigma e puntare sulla deospedalizzazione attraverso l’implementazione della medicina del territorio che non può non passare per il fascicolo elettronico del paziente e la domiciliarizzazione delle cure, per dirne alcune. Solo in questo modo potremo salvare tutti i presidi ospedalieri delle aziende sanitarie provinciali, oggi come ieri, schiacciati da un insostenibile peso anche a causa dello striminzito personale rimasto in corsia e da risposte e soluzioni che non arrivano da questo governo regionale”.
Ma questi de PD chi sono gli amici di Crocetta che volava chiudere l’ospedale di Paternò?