Spettacolare emissione di cenere, ieri sera, dal cratere di nord-est dell’Etna. A comunicarlo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che poco prima delle 20.30 ha osservato una continua emissione di cenere.
La nube vulcanica ha raggiunto un’altezza di circa 6000 metri sul livello del mare e, in base al modello previsionale, si è dispersa verso nord.
L’andamento temporale dell’ampiezza media del tremore vulcanico non ha mostrato variazioni significative e i valori si sono mantenute basse. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico era al momento stazionario ed era ubicato in corrispondenza dei crateri bocca nuova e voragine ad una elevazione di circa 2900 metri sul livello del mare. L’attività infrasonica si è mantenuta su livelli bassi e stazionari; si sono registrati eventi di ampiezza bassa localizzati in corrispondenza della Bocca Nuova.
I segnali delle reti permanenti GNSS e clinometrica del monitoraggio delle deformazioni non hanno mostrato significative. “Il Cratere di Nord-Est è uno dei quattro crateri sommitali dell’Etna, e questi quattro crateri sommitali sono quasi sempre in attività, spesso in maniera poco visibile, ma a volte anche in maniera più evidente- scrive il vulcanologo Boris Behncke sulla propria pagina social- Questa attività del Cratere di Nord-Est non ha prodotto materiale incandescente. Non ha prodotto segnali infrasonici, e il tremore vulcanico è rimasto piuttosto basso. Possibile che sia stata causata dalla riapertura del cratere, che da alcune settimane era chiuso, dopo una serie di crolli. In ogni caso, dal punto di vista geologico, si tratta di un evento poco significante”.