“Perché è vero che i vaccini riducono il rischio di ricoveri e decessi di un fattore dieci.
Ma se l’epidemia va troppo su di giri i problemi rispuntano, dalla scuola agli ospedali fino alla catena dei rifornimenti. Lo vediamo in questi giorni nel Regno Unito. La situazione è migliorata enormemente con i vaccini. Ma fare previsioni è diventato più difficile. Nella fase due, sicuramente. Con i vaccini nulla è più uguale a prima. Ma il quadro si è riempito di variabili e sfumature. La coda sarà lunga e andrà gestita con intelligenza”.
Lo afferma Alessandro Vespignani, fisico romano, esperto di modelli di propagazione delle epidemie alla Northeastern University di Boston, in un’interbista al quotidiano ‘La Repubblica’.
“I vaccini riducono ricoveri e decessi di 5-10 volte. Ma solo fra i vaccinati. E la proporzionalità rispetto ai contagi resta. Con un fattore ridotto, ma resta. Grazie ai vaccini oggi possiamo sopportare più casi, ma non possiamo sopportare tutto. Un numero eccessivo di contagi può far tornare gli ospedali in difficoltà. – spiega Vespignani – È lo scenario che si deve evitare, lo sappiamo dall’inizio della pandemia. Gli inglesi si sono dati come soglia un centinaio di migliaia di casi al giorno, ma cominciano ad avere problemi già adesso, e ne sono distanti. Sono numeri che sembrano enormi, ma se i casi continuano a raddoppiare ogni 7-10 giorni, c’è da stare attenti”.
E’ necessario “vaccinare rapidamente, mantenere le mascherine, che tutto sommato sono la misura più sopportabile, andarci cauti con i grandi eventi, sfruttare lo strumento del Green Pass. E usare la nostra responsabilità. In questa fase incerta e complessa, con le regole che progressivamente vengono rilassate ma il virus circola molto, le nostre scelte assumono un’importanza enorme. – prosegue Vespignani -In Gran Bretagna l’aumento dei contagi è avvenuto in un periodo di scuole aperte. La decisione di togliere le restrizioni il 19 luglio era proprio legata alla fine delle lezioni. La domanda se la variante Delta sia più contagiosa per i bambini ha ricevuto risposte varie e sfaccettate. Ma di sicuro un ceppo che è capace di infettare di più in generale, tenderà a farlo anche fra i giovani in età scolare. La risposta è vaccinare, portare le mascherine, mantenere le distanze. E cercare di non arrivare a settembre con l’epidemia in accelerazione”.