M5S, Grillo e Conte fanno pace: la foto della ripartenza. Resta aperto il nodo giustizia

M5S, Grillo e Conte fanno pace: la foto della ripartenza. Resta aperto il nodo giustizia

La pace tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, dopo settimane di braccio di ferro sullo statuto, è stata siglata con una foto in un ristorante a Marina di Bibbona.

E salutata dai ‘big’ come immagine della ripartenza. Ma nel Movimento 5 stelle resta sempre sul tavolo il nodo giustizia. L’ex premier potrebbe incontrare Draghi lunedì ma le distanze restano al momento immutate. Il Movimento 5 stelle sta preparando i sub-emendamenti per rilanciare le proprie posizioni (il termine scade martedì). E la prospettiva e’ quella di procedere da soli qualora dovesse permanere l’isolamento sul tema dell’improcedibilità. L’obiettivo e’ uscirne a testa alta, non piegare la testa rispetto alla soluzione portata in Consiglio dei ministri dal Guardasigilli Cartabia che ha puntato su tempi prefissati per il giudizio in secondo grado e in Cassazione. Sara’ proprio l’ex presidente del Consiglio a confrontarsi con i parlamentari ma al momento non si esclude affatto che alla fine si arrivi all’astensione qualora il governo dovesse confermare la strategia di blindare il testo. Il ricorso alla fiducia in realtà potrebbe rappresentare anche un’exit strategy per quei pentastellati che non considerano un problema prendere le distanze senza rompere. “Lo ha fatto anche Salvini in altre occasioni”, rimarca una fonte. “Ma e’ chiaro – sottolinea un esponente dell’ala governista del Movimento 5 stelle – che qualsiasi decisione andrà concordata con Draghi”.

Nel Movimento 5 stelle resistono comunque sensibilità diverse ma i contiani soprattutto spingono sulla necessita’ di non arretrare. Con la consapevolezza che Conte, proprio nel momento in cui si prende il Movimento sulle spalle, non può esordire con una ‘sconfitta’, o sconfessando una battaglia cara a M5s e soprattutto all’ex Guardasigilli Bonafede. L’ex presidente del Consiglio porterà sul tavolo delle proposte di mediazione ma l’irritazione dei parlamentari M5s e’ anche per quella che considerano una strozzatura dei tempi del dibattito. L’intenzione dell’esecutivo di portare in Aula la riforma del processo civile entro il 23 o comunque prima della pausa di lavori parlamentari e’ considerata una forzatura. E non e’ stata apprezzata da M5s la sponda del Pd a FI, Lega e Iv che sono d’accordo sulla necessita’ mdi accelerare sulla riforma. Oggi sono stati depositati gli emendamenti da parte del governo in Commissione, M5s li analizzerà per poi avanzare le proprie richieste di modifiche.

“Non credo che sia facile mettere la fiducia per il governo ma se le nostre proposte non verranno neanche considerate allora ci terremo le mani libere”, il ‘refrain’. Nessuna paura se il governo dovesse stravolgere ancora di più il testo Bonafede. Nel Movimento 5 stelle cresce, nonostante i buoni rapporti tra Conte e Letta, la fronda di chi vorrebbe ‘rompere’ il patto con i dem, proprio in considerazione del mancato appoggio al ‘timing’ della riforma. “Se usciamo dal governo il Pd resta in balia del centrodestra”, la tesi. In realtà l’ex presidente del Consiglio da una parte ha intenzione di andare avanti nella battaglia sulla prescrizione, dall’altra non ha dato segnali di voler tagliare i ponti con l’esecutivo. Ma le fibrillazioni restano. Un altro segnale e’ la battaglia che M5s sta facendo sul dl semplificazioni alla Camera, con i pentastellati contrari a velocizzare le procedure amministrative e sugli appalti se non ci saranno anche vincoli al controllo e alla trasparenza. Per quanto riguarda il percorso della votazione dello statuto i tempi dovrebbero essere brevi. Dopo l’incoronazione di Conte alla guida M5s arriveranno le nomine legate agli organismi da completare. Dai vicepresidenti (di nomina Conte, potrebbero essere tutte figure che finora non hanno avuto ruoli di primo piano, spiega una fonte) ai membri del Collegio dei probiviri e del Comitato di garanzia (di nomina Grillo).

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