Quattro lotti di un aranceto e terreno seminativo prima in mano alla mafia, nei pressi della zona industriale di Catania , verranno gestite da associazioni, scelte con un bando pubblico promosso dal Comune, per un utilizzo a scopi sociali.
Nelle confezioni di vendita, a scopi sociali, dei prodotti derivanti dalla coltivazione dei terreni verrà inserita la dicitura: “Prodotti provenienti dalle terre del Comune di Catania confiscate alla mafia”.
In particolare l’amministrazione Comunale ha affidato in comodato d’uso gratuito per sei anni, rinnovabili, quattro lotti di vasti terreni agricoli confiscati alla mafia, situati nella piana di Catania.
Complessivamente si tratta di 30 ettari di terreno. Due lotti riguardano agrumeti in contrada Jungetto, altri due, invece, riguardano terreni seminativi nella contrada Aragona-Caldara.
Il primo progetto aggiudicatario è “Agrumeto Girolamo Rosano – Terre confiscate alla mafia“, presentato per i lotti 1 e 2. Si tratta di un aranceto, di 5 ettari e mezzo complessivi, a ridosso del carcere di Bicocca, confiscato a cosche criminali. Il progetto di gestione è promosso da AIAB Sicilia (Associazione italiana agricoltura biologica), insieme a una rete di sostegno composta da I Siciliani giovani, Arci Catania, ASAEC Associazione antiestorsione Libero Grassi, Cooperativa Sociale Sud Sud. Il secondo progetto ammesso alla gestione per i lotti 3 e 4 è “Terre di Soumaila – confiscate alla mafia“, presentato dall’associazione Cento Passi Ancora, insieme a una rete di sostegno composta da Rete per la Terra e Altragricoltura. Si tratta di circa 25 ettari di terreno seminativo pianeggiante a ridosso del MAAS.
“Un ulteriore importantissimo passo in avanti, che consentirà di valorizzare terreni agricoli che produrranno, da destinare a scopi sociali. Non sfugge l’alto valore anche simbolico e pedagogico che questo rappresenta per le istituzioni- ha detto Salvo Pogliese- Catania ha subito troppi danni dalla mafia e, questi altri quattro beni immobili agricoli assegnati, sono anche un concreto segnale di sostegno alle organizzazioni sociali che vogliono proficuamente gestire queste spazi, che da fonti di reddito per le cosche mafiose, diventano strumenti di valorizzazione del lavoro della terra. In tempi record abbiamo completato anche questa nuova procedura di assegnazione in maniera rapida e trasparente di beni confiscati”.
All’affidamento di beni confiscati alla criminalità organizzata, per almeno sei anni, possono concorrere comunità anche giovanili, organizzazioni di volontariato, comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, nonché, associazioni di protezione ambientale riconosciute. “Sul tema dei beni confiscati alla mafia- ha detto l’assessore ai beni confiscati, Michele Cristaldi- stiamo dimostrando di mantenere l’impegno assunto per accelerare la cessione di immobili, in questo caso terreni agricoli. A brevissimo completeremo le procedure per affidare ai servizi sociali comunali 4 immobili confiscati alla mafia per destinare ad alloggi-rifugi di emergenza”.