È di pochi giorni la notizia di un fronte politico comune “anti Naso”.
Destra, sinistra, centro, autonomisti, radicali, ambientalisti e chi più ne ha più ne metta. Uno svilimento dell’offerta politica con il solo scopo di vincere. Ad oggi sembra di assistere ad un “tutti contro uno“. In questa prospettiva il sindaco uscente, non può che “gongolare” davanti alla situazione politica che ben presto lo vedrà “eroe solitario” contro il grande ‘rassemblement’.
Un sindaco la cui azione amministrativa fa acqua da tutte le parti, si ergerà a vittima di un sistema che in ogni modo lo vuole togliere di mezzo dalla scena politica locale.
Se sia giusto sacrificare l’appartenenza politica ad una determinata area lo decideranno i cittadini. Più volte, questi ultimi hanno dimostrato di non tenere conto delle proposte elettorali presentandosi all’amico politico di turno con il cappello in mano, in una città che ad oggi non offre quasi nulla dal punto di vista dello sviluppo economico e dove ogni diritto viene scambiato il più delle volte come merce elettorale, “abbissamu sta cosa…” verrebbe da ricordare ai più distratti. Eppure il sindaco uscente non potrebbe avere vantaggio migliore nei confronti di un avversario alla corsa a primo cittadino, potenzialmente destinato ad essere tirato per la giacca da cento correnti e mille pareri diversi per natura e per “ideologia” (anche se quest’ultima oramai è roba passata).
Il gioco della “società civile” è oramai perso da un pezzo e le logiche populiste hanno dimostrato di non avere più presa sulla cittadinanza.
La città ha bisogno di scelte concrete e di un nome ben specifico sul quale riconoscersi, non una accozzaglia utile solo a vincere le elezioni. La città ha bisogno di svegliarsi dal torpore del “tutto va bene” e del “si è sempre fatto così“.
Bisogna guardare al futuro, agli altri territori intesi come insieme di un sistema di sviluppo economico proiettato verso un domani dove la sostenibilità, l’innovazione tecnologica in campo agricolo, l’ambiente, l’uso cosciente del suolo e degli spazi collettivi, il commercio, la tutela dei beni monumentali ed architettonici diventano prioritarie rispetto alle precedenti e molto spesso non efficienti agende politiche.
Quando si capirà che i miscugli degli ultimi mesi o le nomine per acclamazione pubblica non porteranno a nulla di concreto, forse si assisterà ad un cambio di passo anche nella scelta della futura classe dirigente. In bocca al lupo Paternò!
Tutte le amministrazioni che si sono succedute fino all’attuale sono da paragonare all’armata Brancaleone. Servizio azzeccato!!!