Il caso del liceo ‘Verga – Petronio Russo’ di Adrano si trasferisce a Palermo, nella sede dell’Ufficio regionale scolastico.
È il risultato dell’incontro tenutosi ieri pomeriggio tra il provveditore agli studi di Catania e i quattro segretari provinciali del comparto scuola (Fgu Gilda Unams, Uil Scuola, Snals Confsal, Flc Cgil), che hanno portato le testimonianze di docenti, genitori e alunni dell’istituto.
Al dottor Emilio Grasso è stato consegnato un dossier di oltre 200 pagine, contenente atti prodotti dal dirigente scolastico e considerati illegittimi dai sindacati.
Tra i passaggi controversi, la dimostrazione che già nei primi mesi dell’anno il Collegio docenti, composto da circa 90 insegnanti, è stato colpito da 55 provvedimenti disciplinari.
Un numero straordinario di sanzioni, buona parte delle quali legate al malfunzionamento della piattaforma utilizzata dalla scuola per la Dad, rimpiazzata tempestivamente dagli insegnanti a proprie spese per garantire l’efficacia dello strumento di apprendimento. L’ultimo atto della lunga serie di azioni sanzionatorie del dirigente scolastico è stato la revoca dell’incarico agli undici commissari interni del liceo, avvenuta proprio alla vigilia degli esami di Stato.
“La vicenda del Verga dimostra che il sistema attuale non funziona – rileva Giorgio La Placa, coordinatore provinciale di Gilda Catania – Il Dirigente non può vestire simultaneamente i ruoli di pubblico ministero e di giudice per poi emettere la sentenza. È molto più corretto dare vita ad un organo di giudizio autonomo come il Consiglio superiore della docenza, eletto dal Collegio dei docenti. Inoltre, sarebbe opportuno valutare la figura del dirigente scolastico seguendo il modello dell’università, con il preside eletto all’interno dello stesso Collegio. Con la pandemia, – conclude La Placa – è stato più frequente il comportamento di dirigenti che hanno abusato della propria autorità, privando della giusta dignità la figura dell’insegnante”.