Come un tappo che è saltato per dare il via ufficialmente alla campagna elettorale. Il rigetto, da parte del TAR, del ricorso sulla mozione di sfiducia presentato dall’ex sindaco Angelo D’Agate, chiude il capitolo della ‘grande attesa’ e apre le danze per la campagna elettorale d’autunno.
“I giudici, nell’ordinanza – commenta l’esponente Udc Carmelo Pellegriti, fautore della mozione – scrivono che la mozione di sfiducia e la deliberazione approvativa appaiono congruamente e logicamente motivate. Ritengo che queste parole pongano fine all’esperienza amministrativa di Angelo D’Agate. Da oggi, la nostra comunità ha il dovere di guardare al futuro facendo tesoro degli errori del passato”.
Dall’entourage dell’ex primo cittadino non si nasconde la delusione, sebbene si tiene a sottolineare come la ‘bocciatura’ del Tribunale amministrativo non sia stata una sorpresa.
“Il Tar, pur riconoscendo che le motivazioni su cui si fondava la sfiducia erano particolarmente dibattute – commenta l’avv. Giuseppe Currao, ex vice sindaco di D’Agate – ha preso atto soltanto della persistente crisi ‘politica’ e ha ritenuto come unica via di uscita il ricorso alle urne. Non condivisibile mi pare il richiamo alla seconda parte dell’art. 16 l.r. 30 del 2000 anziché alla prima parte del medesimo articolo”.
Guarda già alle prossime elezioni amministrative, l’ex sindaco Mancuso che dopo un commento sul ricorso rigettato dal Tar tira la volata a sé stesso:
“D’Agate – afferma Mancuso – avrebbe potuto evitare un altro affronto per la nostra città. Ma i legulei e gli opportunisti che lo hanno affiancato hanno provocato un danno di immagine a D’Agate e alla città di Adrano. Per tale motivo in autunno con un sussulto democratico ed elettorale vanno cacciati questi poltronisti per un’alternativa amministrativa credibile e di largo respiro. Sono sempre più convinto della mia candidatura a sindaco in una prospettiva inclusiva e collaborativa”.
“L’ordinanza di rigetto di ieri del TAR – copmmenta Salvo Monciino di Italia viva – ci dice sostanzialmente che la Politica ha vinto. Perde il modello amministrativo e apolitico D’Agate-Currao. La sfiducia è nata dal malessere che era vivido e palpabile in città, un percorso in una direzione errata a cui bisognava porre fine. Adesso bisogna guardare avanti, la città deve ripartire da una proposta valida, una nuova classe dirigente può e deve nascere ad Adrano. Noi siamo già al lavoro, in questa direzione”.