Una lettera ai vertici Rai e al presidente della Commissione di Vigilanza, per esprimere il biasimo della professione odontoiatrica per le esternazioni di Mara Venier.
A scriverla, oggi, il presidente della Commissione Albo odontoiatri (Cao) della Fnomceo, Raffaele Iandolo. Come si ricorderà, la nota conduttrice aveva infatti raccontato, prima sui suoi canali social e poi in diverse trasmissioni della Rai, di aver avuto una complicanza a seguito di un intervento odontoiatrico e di essersi rivolta, per rimediare, a un chirurgo maxillo-facciale, ringraziandolo pubblicamente facendone nome e cognome.
Un comportamento, questo, a parere di Iandolo, “finalizzato a dare risonanza nazionale alla vicenda personale, con un danno all’immagine per l’intera categoria professionale odontoiatrica (63.580 iscritti)” e che rappresenta “un caso emblematico di strumentalizzazione dei canali Tv nazionali”. “Le dichiarazioni rese nell’ambito di trasmissioni andate in onda sui canali Rai da un personaggio pubblico, quale la signora Venier – si legge nella lettera – hanno dato inevitabilmente grande risonanza alla notizia, denunciando pubblicamente la vicenda che vede la stessa conduttrice protagonista dell’evento imprevisto.
Pertanto, il clamore destato dalla vicenda – sottolinea Iandolo – e le parole di ringraziamento usate più volte nei confronti del chirurgo maxillo-facciale che avrebbe a suo dire risolto il problema, hanno inevitabilmente creato un danno all’immagine per tutta la categoria degli odontoiatri, offendendone conseguentemente la dignità e il decoro professionale”.
”Non mi riferisco – chiarisce il rappresentante degli odontoiatri – solo alle considerazioni pronunciate dalla signora Venier nei confronti della professione odontoiatrica per il fatto di aver avuto un problema all’impianto dentale, essendo infatti la responsabilità di quanto accaduto eventualmente da accertare nelle opportune sedi dalle competenti autorità giudiziarie, quanto piuttosto – precisa Iandolo – alla propaganda pubblicitaria che la conduttrice ha messo in atto nei confronti del chirurgo maxillo-facciale, che le avrebbe risolto il problema rimuovendole l’impianto, menzionandolo ed elogiandolo più volte in interviste trasmesse su canali della rete pubblica nazionale”.
“Orbene – prosegue la missiva – la posizione di un personaggio pubblico, sicuramente più in vista di quella di un odontoiatra che svolge la sua attività ispirandosi a principi etico-deontologici ineludibili per la professione, finisce dunque per favorire la rapida divulgazione di un messaggio probabilmente distorto o in ogni caso di parte, oltre che lesivo per l’immagine dell’intera categoria professionale odontoiatrica, senza per questo garantire un democratico confronto.
Che, in ogni caso, andrebbe espletato, ad avviso di questa Commissione albo odontoiatri nazionale, solo ed esclusivamente dinanzi alle autorità a ciò specificamente demandate”. “In conclusione, in qualità di presidente della Commissione Albo odontoiatri nazionale, non posso non evidenziare che bene primario per la professione odontoiatrica resta ed è sicuramente la tutela della salute del cittadino, così come enunciato tra i principi fondamentali della Carta costituzionale – chiosa – Il bene ‘salute’, infatti, oltre che diritto soggettivo e individuale, costituisce anche un interesse per la collettività, in quanto strumento di elevazione della dignità individuale. Pertanto – conclude – in maniera speculare, lo Stato dovrebbe astenersi da azioni che potrebbero comportare la lesione dei relativi diritti”.