Era entrato in ospedale con una lussazione a un ginocchio dopo una caduta ed era uscito dopo oltre tre mesi con una gamba amputata.
Per questo, l’azienda ospedaliera Città della Salute di Torino dovrà risarcire oltre 700 mila euro complessivi a un giovane di 28 anni e alla sua famiglia.
Lo ha stabilito una sentenza pronunciata nei giorni scorsi dalla Quarta Sezione del Tribunale, presieduta da Stefania Tassone. All’epoca dell’incidente, il 3 maggio 2015, il ragazzo aveva 22 anni e si trovava ai giardini pubblici, nel quartiere Mirafiori, dopo una serata in compagnia con gli amici.
Nell’atto di saltare una recinzione, era caduto storcendosi un ginocchio.
Ricoverato in ortopedia era poi stato trasferito in neurologia. Il 27 luglio, a causa di problemi di vascolarizzazione non indagati e riconosciuti tempestivamente, al ragazzo era stata amputata una gamba dal ginocchio in giù.
Con l’accusa di concorso in lesioni colpose gravissime, il pm Francesco Lo Rosa indagò 68 medici, le cui posizioni vennero archiviate in sede penale.
Ora, il ragazzo, rappresentato in sede civile dagli avvocati Gaetano Catalano, Renato Ambrosio e Fabiana Raimondi dello studio ‘Ambrosio & Commodo’, ha ottenuto il massimo del rimborso.
“Per la prima volta – spiegano i legali – verranno risarciti anche i familiari, cosa che accade solo quando c’è un decesso”. In particolare, riceveranno un risarcimento il papà del ragazzo, la compagna del padre, la sorella e il fratellino per i danni morali e per la ferita causata dal dolore che non si potrà rimarginare.
“Sicuramente è un ottimo risultato – commenta il ragazzo – è importante, ma non risarcisce il danno che ho subito. Ci sono tante cose che non potrò più fare, per uscire devo sempre studiare il percorso da fare. La montagna e tutti gli altri sport, come basket, lo snowboard e il trekking rimangono un sogno. La prima cosa che farò con i soldi del risarcimento sarà andare da esperti ortopedici per poter migliorare questa protesi”.