Christian Eriksen dovrà essere sottoposto a operazione chirurgica per l’impianto di un defibrillatore cardiaco automatico.
E’ quanto ha annunciato la Federcalcio danese in un comunicato.
“Dopo aver sostenuto diversi esami al cuore, è stato deciso che a Eriksen dovrà essere impiantato un (defibrillatore automatico. Questa misura è necessaria visto che il suo infarto è stato causato da disturbi del battito cardiaco. Christian ha accettato la soluzione, che è stata confermata anche da specialisti di fama nazionale e internazionale. Incoraggiamo tutti voi a lasciare Eriksen e la sua famiglia in pace, garantendo loro al contempo anche la giusta privacy”, si legge nella nota.
CASTELLACCI, MEDICO DELLA NAZIONALE: “CARRIERA POTREBBE ESSERE COMPROMESSA”
“Se potrà tornare a giocare? Se dobbiamo essere onesti, dobbiamo dire che la sua carriera potrebbe essere compromessa. Se è una patologia che per i protocolli può permettere di riprendere a giocare ben venga, sarei veramente felice, qualora ciò non dovesse succedere la riflessione che dobbiamo fare è che in pochi minuti è passato dalla morte alla vita e questo ci deve far comunque sorridere”.
Così Enrico Castellacci, medico della Nazionale italiana campione del mondo nel 2006, intervenuto nella trasmissione “Azzurro Italia” su Cusano Italia Tv”. Queste situazioni purtroppo possono accadere – ha spiegato Castellacci – perché alcuni tipi di patologie non sono rilevabili con i test d’idoneità che normalmente si fanno. I test d’idoneità in Italia sono all’avanguardia, mi ricordo quando ci fu il caso Puerta in Spagna El Globo scrisse: probabilmente in Italia non sarebbe morto. Questo fa capire la serietà con cui vengono fatti i test d’idoneità in Italia. Partendo da questo presupposto, con i test d’idoneità evidentemente questa patologia non poteva essere rivelata”.
Quanto al precedente del calciatore olandese Daley Blind, “lui gioca con un defibrillatore sottocutaneo, qualora avesse un’aritmia partirebbe questo defibrillatore per rinstaurare il ritmo sinusale, evidentemente dove gioca hanno ritenuto che questo sia sufficiente a non far rischiare niente al giocatore. Mi auguro che il buonsenso e la ratio medica prevalga sempre”.