Pippo Baudo oggi soffia 85 candeline sulla torta, essendo nato il 7 giugno del 1936 a Militello, nella zona barocca della Sicilia in Val di Noto, a cavallo fra le province di Catania (la sua), Siracusa e Ragusa, divenuta patrimonio dell’umanità Unesco.
Sicuramente, può ambire ad essere considerato un patrimonio vivente della televisione italiana, avendo ideato, prodotto e condotto decine di trasmissioni, soprattutto in Rai che resta la sua seconda casa. Si era laureato in Giurisprudenza all’Università di Catania seguendo le orme del padre Giovanni avvocato; una laurea arrivata dopo un avventuroso passaggio a bordo di un furgoncino di frutta e verdura, visto che la sera prima della discussione della tesi universitaria aveva presentato in una piazza di paese il concorso di bellezza ‘Miss Sicilia’. Ma evidentemente gli studi televisivi lo attiravano più delle aule del tribunale.
Sul piccolo schermo, tutto iniziò nel 1966 con ‘Settevoci’ su quello che allora era chiamato il canale Nazionale della tv in bianco e nero. Una puntata ‘pilota’ andata in onda solo perché si era rotta la bobina del telefilm ‘Rin Tin Tin’: una sorta di ruota di scorta, ritenuta persino ‘sgonfia’ dai vertici di Viale Mazzini in quanto giudicata “intrasmissibile”: e invece, fu un grande successo, durato ben quattro anni. Già due anni dopo, nel 1968, presenta il suo primo ‘Festival di Sanremo’, dal 1972 ‘Canzonissima’, dal 1975 ‘Spaccaquindici’, dal 1979 ‘Domenica In’, dal 1983 ‘Serata d’Onore’, dal 1984 ‘Fantastico’.
Data al 1997 invece l’esordio come attore a teatro, con la commedia scritta su misura per lui dalla ditta Garinei & Giovannini, che non poteva non intitolarsi ‘L’uomo che inventò la televisione”…