Scuote il mondo politico e della burocrazia l’’inchiesta avviata dalla procura di Catania, che ha visto perquisizioni in casa di imprenditori e funzionari del Genio Civile etneo, promette sviluppi clamorosi.
Sono stati i militari del nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di finanza a sequestrare in casa di due funzionari del Genio civile documenti riguardanti l’assegnazione degli appalti e ritenuti interessanti, e denaro contante per svariate decine di migliaia di euro.
Si tratta dell’ingegnere capo del Genio Natale Zuccarello e dell’ingegnere Saverio Verde, nelle qualità di rup, responsabile unico dei procedimenti, che hanno portato all’affidamento delle gare d’appalto considerate sospette. I due si sono dimessi ieri.
Nell’inchiesta, che ha un fascicolo già aperto da mesi, figurerebbero altri funzionari e gli imprenditori che, secondo quanto ipotizzano gli inquirenti, avrebbero avuto il ruolo di corruttori.
L’indagine, secondo quanto spiega una fonte qualificata all’AGI, è in una fase intermedia: la polizia giudiziaria, che si muove dietro il coordinamento della procura, sarebbe alla ricerca di ulteriori prove, documenti che comproverebbero gli episodi corruttivi. Il denaro sequestrato potrebbe essere solo un inizio nell’evoluzione dell’inchiesta. Zuccarello e Verde “hanno rassegnato le loro dimissioni nelle mani del direttore del Dipartimento regionale Tecnico, Salvatore Lizzio, che le ha accolte”, ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, che ha affidati l’interim della carica di Ingegnere capo allo stesso Lizzio.
“Ove si segnalano zone d’ombra o di opacità nell’azione della Pubblica amministrazione – ha aggiunto Falcone – è giusto che la magistratura promuova le opportune indagini. Al momento, comunque, non abbiamo elementi per valutare i fatti, se non quanto appreso dalla stampa. Ci conforta, però, la certezza di aver visto, in questi tre anni, uno straordinario impegno da parte di tutto il Genio civile etneo, ufficio capace di avviare, per i lavori pubblici nel Catanese, un significativo e tangibile rilancio”.
Se la giunta regionale difende il lavoro del genio Civile di Catania, tra gli esponenti dell’opposizione l’unico a tuonare è stato Giancarlo Cancelleri.
“Se venisse confermato quanto sta emergendo – ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture e esponente di peso del M5S – sarebbero fatti gravissimi. Ennesimo schiaffo ai siciliani e alla credibilità delle istituzioni, Zuccarello nominato dal Presidente Musumeci commissario straordinario per gli interventi straordinari strategici della Sicilia.
A chiedere controlli “a tappeto” sulle stazioni appaltanti era stata, in mattinata, la Cgil.
“Mentre si discute di semplificazioni negli appalti e lo stesso Musumeci (presidente della Regione, ndr) annuncia opere da affidare a privati nell’ambito della gestione dei rifiuti – hanno scritto in una nota i segretari generali di Cgil e Fillea, Alfio Mannino e Giovanni Pistorio – notizie di questo genere confermano i nostri allarmi e l’evidenza che il degrado morale e istituzionale in Sicilia è in stato avanzato e che imbrogli e malaffare sono duri a morire nella nostra regione”. “Dagli appalti alla sanità – aggiungono i due esponenti della Cgil- l’azione del governo regionale risulta sempre più opaca, mentre è evidente che nel sottobosco di mafia, malaffare e corruzione c’è chi si attrezza per aggredire le risorse in arrivo con il Pnrr”.
Tutte le istituzione politiche siciliane sono poco credibili. Cancellieri, Musumeci, Falcone, rilasciano dichiarazioni per disorientare i contribuenti siciliani .