“Sui dati del contagio nella provincia di Catania incidono più fattori, ma i numeri ci dicono che siamo in linea con il dato nazionale”.
Così il commissario per l’emergenza Covid dell’area metropolitana di Catania, Pino Liberti.
“Desidero fare chiarezza – spiega Liberti – sui dati dei positivi. Va detto che i numeri vanno contestualizzati e letti tenendo conto dei fattori che incidono sull’incremento o il decremento. Se prendiamo lo scorso mese di maggio, la città di Catania ha avuto una media di circa 160 positivi a settimana. Significa intorno a 22 contagiati al giorno su una popolazione di oltre 300 mila abitanti. Il dato, per quanto sia da attenzionare, non è preoccupante ed è in linea con il dato nazionale. In tutta la provincia, sempre nello stesso periodo di riferimento, si sono avuti in media circa 800 positivi. Poco più di 100 al giorno – aggiunge -. Il dato di Catania è però rimasto sempre stabile. Ma è da tenere presente un altro aspetto: la provincia etnea ha avuto dei comuni in zona rossa. Scordia lo è ancora adesso. E ve ne sono almeno 5 in questo momento vicini alla soglia di attenzione e che a breve potrebbero passare in zona rossa. E questo chiaramente incide”.
Per Liberti, inoltre, “c’è di più: in provincia di Catania sono attivi due drive-in permanenti (Catania e Acireale) che consentono di individuare i positivi e prevenire la diffusione del contagio. Maggiore è il numero di tamponi, più alto è il numero di positivi che può essere scoperto. In ultimo, è noto a tutti che la provincia di Catania ha la più alta concentrazione di centri commerciali in Europa, cui negli ultimi anni si sono aggiunti diversi megastore – conclude -. Questi luoghi richiamano la presenza di migliaia di persone e purtroppo aumenta il rischio di diffusione del contagio. Del resto, basta una festa in famiglia per far scoppiare un focolaio”.
Secondo Liberti “è accaduto e potrà ancora succedere. Meno socializzazione oggi, ci consentirà di essere più liberi tra qualche mese – ancora il commissario Covid etneo -. Detto ciò, la prevenzione resta l’unica arma che abbiamo per limitare la diffusione del virus. L’uso della mascherina, il distanziamento e il lavaggio delle mani sono comportamenti da attuare costantemente, anche dopo aver fatto il vaccino. La somministrazione del farmaco non blocca il contagio, ne limita solo gli effetti. Riduce l’ospedalizzazione e le complicanze e salva la vita. Purtroppo, lo ribadisco, non ferma il contagio. Ecco perché è importante vaccinarsi e convincere i più riottosi a farlo. Il rispetto delle regole resta una priorità”.