Formica: “Vedo troppa improvvisazione, la pandemia ha ucciso il pensiero politico”

Formica: “Vedo troppa improvvisazione, la pandemia ha ucciso il pensiero politico”

“Vedo troppa improvvisazione. E la tendenza a utilizzare l’emergenza come alibi per non affrontare i problemi di lungo respiro”.

In un’intervista a La Verità l’ex dirigente socialista ed ex ministro delle Finanze dell’era Craxi, Rino Formica, dice che “è urgente intervenire sugli assetti costituzionali del Paese” ma tutto questo “richiede un pensiero politico e forze in grado di sostenerlo” anche perché “la pandemia ha fatto riflettere sulla possibilità dell’ultima spiaggia per tutti” e tanto più “se non si fosse realizzato il vaccino in pochi mesi saremmo ancora ostaggi di un fenomeno distruttivo e fuori controllo”.

Quindi “la crisi dei partiti è innanzitutto la crisi del pensiero politico”, sostiene Formica, “e la riprova l’abbiamo nel fatto che ogni giorno nascono nuovi partiti in Parlamento, ma non nel Paese”.

Il Movimento di Grillo? “Non ha più un dirigente ne’ un’idea. E’ in disfacimento” mentre “con Conte e con Draghi siamo entrati in un fase di centrismo post democristiano di matrice andreottiana”, dichiara Formica secondo il quale l’alternativa è “costruire un pensiero politico di sistema e non di parte” anche se Draghi “non è stato chiamato per governare per i prossimi vent’anni, ma per mettere in piedi il Paese” e la questione sociale, prima o poi, “dovrà trovare un punto di sfogo” perché “l’incantesimo di quest’anno e mezzo, in cui si è pensato di lavorare stando a casa o di vivere di sussidi, si è rotto. Chi non lo vede o finge o è cieco” e “quando il potere non potrà più distribuire dovrà rispondere alle domande”, conclude l’ex ministro socialista.

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