Addio a Franco Battiato.
Il cantante e musicista si è spento a 76 anni nella sua casa di Milo, in Sicilia, dove si era ritirato da tempo.
Artista visionario, colto, ironico, eclettico, curioso sperimentatore, Franco Battiato ha rivoluzionato la musica italiana fondendo più registri (musicale, linguistico, estetico) e coniugando lo spirito più avanguardistico e colto a quello più popolare. Il suo estro e la sua creatività hanno trovato espressione anche in altri ambiti artistici (pittura, cinema, editoria) contribuendo a definire la sua originale personalità. In occasione del 76esimo compleanno, a marzo, era stato ripubblicato il suo capolavoro ‘La voce del padrone’, del 1981. Ma l’ultimo brano in cui abbiamo avuto la possibilità di ascoltare la sua voce è stato ‘Torneremo ancora’, del 2019.
Si trovava all’interno di un album con 14 fra le canzoni più celebri dell’artista, registrati nel 2017 con la Royal Philarmonic Concert Orchestra, diretta dal Maestro Carlo Guaitoli. Una sorta di ‘testamento’ del maestro, che da anni era scomparso dalle scene a causa di una lunga malattia.
“Aver visto Franco stesso commuoversi durante l’ascolto finale dell’intero disco è stata la conferma che un lavoro importante era stato fatto”, aveva raccontato Guaitoli. Impossibile citare tutta l’opera del Maestro, troppi i brani che sono entrati nell’immaginario comune. Alto, colto e allo stesso tempo ‘pop’, nel senso più nobile del termine, all’avanguardia. Fra i suoi brani indimenticabili ‘La cura’, ‘Centro di gravità permanente’, ‘Voglio vederti danzare’.
Tanti remixati, molti anni dopo la loro uscita, e ritornati attuali anche per le giovani generazioni che non avevano vissuto l’epoca dell’uscita. Originale e innovatore, fu lui a portare al grande pubblico italiano la prima musica elettronica, coniugandola con testi alti e ricercati, intelligenti e ironici. E’ così che ha affascinato intere generazioni diventando un punto di riferimento della canzone impegnata che diventa accessibile al grande pubblico.