Riaprire, dunque. In sicurezza, ma riaprire.
Il pressing su Palazzo Chigi non cala di intensità, né peraltro si modifica la linea scelta da Mario Draghi: non entrare nelle dinamiche e nelle polemiche dei partiti, a cominciare da quella sull’orizzonte delle riforme, e proseguire con programma e priorità del Paese. Tra queste, appunto, c’è proprio la programmazione della ripartenza, sempre in base ai dati epidemiologici che ora, in effetti, fanno ben sperare.
Nel pomeriggio il dibattito si trasferirà da social e interviste alla sede propria, la ‘cabina di regia’ del governo sulle misure anti-covid. Punto cardine, sempre visto da Palazzo Chigi, è che non può esserci un ‘liberi tutti’ e che resta la previsione di un sostegno economico per chi soffre le conseguenze della stretta imposta dalla pandemia. In questo caso si guarda al dl Imprese, atteso sul tavolo del Consiglio dei ministri per mercoledì.
“Con dati in miglioramento, possiamo allentare e poi superare il coprifuoco ma bisogna mantenere la necessaria prudenza”, ha ricordato ancora il ministro della Salute, Roberto Speranza. Ma è sul coprifuoco che si concentra il centrodestra, puntando a eliminarlo o, in subordine, ad ampliarlo sino alla mezzanotte.
Sull’acceleratore, per la verità, insieme a FI e Lega preme anche Iv, mentre Pd, Leu e M5s sono contro fughe in avanti.
Stando alle indiscrezioni, dal prossimo week end i centri commerciali potrebbero tornare aperti al pubblico e il caffè al bancone del bar non essere più ‘off limits’ mentre i nodi principali, che vanno dal via libera dal 24 maggio anche per i ristoranti al chiuso all’estensione del coprifuoco, dovrebbero essere sciolti oggi. Niente da fare, a ogni modo, quanto alla rimozione dell’obbligo di mascherine, anche all’aperto, e alla riduzione del distanziamento.
Si privilegeranno le iniziative legate al turismo, mentre cinema e teatri potrebbero godere di maglie più larghe e sarà possibile spostarsi tra le regioni ma sempre nel quadro di regole noto. Il timing dei prossimi giorni prevede, dopo la ‘cabina di regia’, il confronto governo-Regioni.
“Ci aspettiamo riaperture e ripartenza”,
insiste Salvini che ha nuovamente convocato per oggi la ‘squadra’ leghista di governo.
Ma tra Lega e Pd, pur nella stessa maggioranza di governo, la tensione resta alta: Enrico Letta respinge i personalismi denunciati da Salvini (“ha un’ossessione nei miei confronti”, dice l’ex ministro dell’Interno) e avverte che il “dentro e fuori” leghista indebolisce l’Italia di fronte ai ‘Paesi frugali’ europei che ci ritengono incapaci di varare riforme e in preda a una perenne instabilità.
“Se Salvini non vuole i fondi Ue, si dimettano i ministri chiamati a gestirli”, incalza il vicesegretario Pd Provenzano. E sempre dal centrodestra, Giorgia Meloni torna a pungolare gli alleati al governo.