Almeno 44 morti e oltre cento feriti, decine dei quali in condizioni gravi: questo il bilancio, ancora provvisorio, di una ressa che si è creata durante le celebrazioni ebraiche di Lag Bàomer, ai piedi del monte Meron, nel nord-est di Israele.
“Stiamo lottando per salvare le vite di decine di feriti e non ci fermeremo finche’ non avremo portato in salvo l’ultimo sopravvissuto” ha riferito sui suoi profili social il Magen David Adom, un servizio nazionale di soccorso.
Secondo ricostruzioni rilanciate dalla stampa locale, alle celebrazioni stavano partecipando migliaia di persone in quello che era l’appuntamento di massa più partecipato in Israele dall’inizio della pandemia di Covid-19.
Il primo ministro Benjamin Natanyahu ha detto di “un enorme disastro”. Molte delle vittime sarebbero morte schiacciate o calpestate da fedeli che cercavano di salvarsi scappando.
Nel giorno di Lag Bàomer, celebrato ieri e segnato dal venire meno di una serie di proibizioni, per tradizione tante famiglie si riuniscono per picnic e feste.
Il monte Meron, o Har Meron, con i suoi 1.208 metri sul livello del mare è il punto più elevato di Israele. Situato in Galilea, ospita una delle maggiori riserve naturali del Paese.