Da domani nella Sicilia arancione asili nido, scuole materne, scuole elementari e scuole medie in presenza al 100 per cento fino alla fine dell’anno scolastico.
Scuole superiori con attività in presenza dal 50 al 100 per cento in base al colore del territorio. Lo specifica una circolare firmata dall’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, in materia di apertura degli istituti scolastici di ogni ordine e grado nella nell’Isola. Le disposizioni saranno in vigore fino alla conclusione dell’anno scolastico, salvo ulteriori provvedimenti. Restano le preoccupazioni di sindacati e studenti che segnalano rischi, soprattutto in riferimento al tema dei trasporti.
Questi i dettagli della circolare: servizi educativi e della scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado. Indipendentemente dalla classificazione di rischio attribuita alla regione e al singolo territorio comunale, per tutti è previsto lo svolgimento in presenza al 100 per cento delle attività didattiche fino alla fine dell’anno scolastico.
SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO
Per le scuole superiori, invece, l’attività in presenza varia in base alla classificazione del rischio sul territorio. Nelle zone “gialle” o “arancioni” è prevista l’attività in presenza per almeno il 70 per cento della popolazione scolastica, fino ad un massimo del 100 per cento.
Per la Sicilia fino al 30 aprile, a prescindere dalle zone di rischio arancione o giallo, gli istituti superiori possono adottare percentuali di presenza più basse rispetto alla percentuale compresa fra il 70 e il 100 per cento, ma senza scendere al di sotto del 50 per cento. Dal 3 maggio le lezioni in presenza potranno raggiungere la percentuale di presenza 70-100 per cento come previsto a livello nazionale. Queste percentuali dovranno tenere conto anche degli alunni portatori di disabilità o bisogni educativi speciali (Bes).
In caso di zona rossa la percentuale di studenti ammessi in presenza negli istituti superiori si attesterà in Sicilia ordinariamente al 50 per cento.
La circolare assessoriale, rispetto alle lezioni in presenza, raccomanda agli istituti di tenere conto, in via prioritaria, delle esigenze degli studenti che affronteranno le prove d’esame o che necessitano di particolari bisogni formativi.
I dirigenti scolastici dovranno adottare le scelte organizzative in base alle percentuali di alunni da ammettere in presenza e potranno, dietro autorizzazione, limitare la durata temporale delle singole lezioni. Il Dipartimento per le Attività sanitario e Osservatorio epidemiologico darà disposizioni alle Asp per potenziare lo screening anti-Covid presso la popolazione scolastica. Con la circolare, infine, l’assessore Lagalla invita i dirigenti scolastici a far rispettare le consuete norme di sicurezza: distanziamento, utilizzo delle mascherine (meglio se ffp2), monitoraggio della qualità dell’aria e sanificazione degli ambienti.
Per i sindacati, però, “ritornare all’attività didattica in presenza anche nella secondaria di secondo grado è un’esigenza fortemente avvertita in primo luogo dagli studenti, ma permangono ad oggi notevoli criticità legate al sistema dei trasporti. Nonostante le rassicurazioni fornite dalle istituzioni preposte, riteniamo che difficilmente queste riescano a risolvere in pochi giorni un problema che non si e’ riusciti a risolvere per mesi”. Sollecitata la riapertura dei tavoli prefettizi alla presenza degli studenti e dei dirigenti, nonché delle parti sociali, “per monitorare e nello stesso poter intervenire tempestivamente sulle difficoltà che le scuole man mano evidenzieranno”.
Chiesto il tracciamento alla fornitura di dispositivi adeguati. Ed ancora è “indispensabile” aggiornare i protocolli di sicurezza, che sono fermi all’estate del 2020, e dotare le scuole di mezzi di purificazione dell’aria.