Paternò, il cuore grande della Bisaccia del Pellegrino: 13 mila pasti nei primi tre mesi dell’anno

Paternò, il cuore grande della Bisaccia del Pellegrino: 13 mila pasti nei primi tre mesi dell’anno

In un momento di particolare crisi per italiani e stranieri, resta ben salda la mano della comunità paternese verso i soggetti più fragili.

Lo dicono i numeri dei volontari della Caritas Vicariale di Paternò che, tra i diversi servizi di supporto, si preoccupano innanzitutto che non manchi un bene primario come il cibo.

I volontari della mensa sociale “La Bisaccia del Pellegrino” hanno provveduto alla preparazione e somministrazione di circa 13 mila pasti nei primi tre mesi di quest’anno, tra italiani (5.590) e stranieri (7.295). Si tratta di 8 mila pasti in più rispetto allo stesso trimestre 2020, quando il totale era stato di poco più di cinquemila. Nemmeno la pandemia ha fermato il cuore dei volontari che dal marzo dello scorso anno distribuiscono la cena da asporto, non essendo più possibile utilizzare i locali interni.

Numeri che svelano il segno di una crisi economica che ormai risulta sempre più estesa.

«Nel corso dell’ultimo anno – ha spiegato il diacono Alfio Ranno – le conseguenze della pandemia hanno coinvolto molte persone; i pasti consegnati sono raddoppiati rispetto alla media degli anni precedenti creando notevoli difficoltà dal punto di vista logistico ma con la Grazia di Dio fino ad oggi la Provvidenza non ci ha fatto mancare nulla». Crescita tra gli italiani e gli stranieri, con i primi che sono passati da poco meno di 2 mila pasti nel primo trimestre dello scorso anno, cioè circa 21 al giorno, a oltre cinquemila, cioè 60 al giorno. Anche gli stranieri hanno fatto registrare una crescita notevole, arrivando a circa 80 pasti al giorno (circa il doppio dello scorso anno).

A incidere sul numero degli stranieri sono i tanti migranti che lavorano nell’ambito della raccolta degli agrumi.

Paternò, il cuore grande della Bisaccia del Pellegrino: 13 mila pasti nei primi tre mesi dell’annoNegli ultimi mesi, a causa dello sgombero dell’ex hotel Sicilia, occupato abusivamente da tanti lavoratori stranieri, si è spontaneamente creata una tendopoli appena fuori dal centro abitato. I volontari della mensa sociale hanno continuato a servire questi fratelli in particolare difficoltà, consegnando la cena (circa 100/120 pasti a sera) nei pressi della tendopoli fino alla settimana di Pasqua. Successivamente i pasti sono stati distribuiti direttamente all’esterno della mensa.

La direzione della “Bisaccia del Pellegrino”, operativa dal 2015 nei locali di proprietà dell’IPAB, è affidata al Diacono Salvatore Mazzamuto e si avvale della collaborazione di 15 volontari. Per la preparazione dei pasti si alternano diversi gruppi di persone provenienti da realtà parrocchiali, dall’associazionismo e dal mondo evangelico, «un esempio che testimonia – ha aggiunto Ranno –come la mensa non sia un bene dalla Chiesa locale ma di tutta la città».

A permettere ai volontari di continuare nel loro servizio di carità sono anche le numerose donazioni alimentari che arrivano da vari canali:

Banco Alimentare, privati cittadini, supermercati che, sulla base di alcuni accordi, cedono quotidianamente quanto non riescono a vendere, panifici che forniscono il pane invenduto. «Grazie alla Provvidenza – ha aggiunto Alfio Ranno –, negli anni siamo riusciti giornalmente a presentare una cena completa di un primo, un secondo con contorno, frutta e spesso un dolce».

Da Paternò a Catania resta un filo diretto tra la Caritas Vicariale e la Caritas Diocesana.

Quest’ultima ha fornito supporto per la formazione dei volontari dei centri di ascolto e anche per l’accreditamento e l’utilizzo della piattaforma Ospoweb di Caritas Italiana che consente di ampliare la rete delle Caritas cittadine anche in termini di condivisione delle informazioni.

Paternò, il cuore grande della Bisaccia del Pellegrino: 13 mila pasti nei primi tre mesi dell’anno

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