Superlega, Ferrero: “Non possono uccidere così lo sport più bello del mondo”

Superlega, Ferrero: “Non possono uccidere così lo sport più bello del mondo”

”Andrea Agnelli è un grande attore. Noi, più volte, gli abbiamo chiesto cosa stesse succedendo e lui ha sempre smentito”.

Commenta così, con il Corriere della Sera, Massimo Ferrero la notizia della nascita della Superlega. ”E’ un disastro – dice il presidente della Sampdoria – Non possono uccidere così lo sport più bello del mondo. Ringrazio Draghi che si è opposto a questo progetto con fermezza e decisione. Il calcio italiano non ha avuto i ristori con i quali poteva sistemare gli stadi, ma in questa situazione il premier ci ha dato il suo appoggio che per noi è molto importante”.

”Non ci può essere un campionato senza la Juventus – spiega Ferrero – ma neppure senza la Sampdoria, il Genoa o lo Spezia. La Superlega è un danno anche per l’economia del Paese. Adesso paghiamo un miliardo di tasse. Se arriveremo alla spaccatura, entreranno meno soldi e meno soldi andranno allo Stato. Temo conseguenze per i giocatori stessi e per la Nazionale di Mancini- In Lega siamo amareggiati aggiunge – ma come sempre dispersivi. Se davvero ci sarà un male, da quel male dobbiamo tirare fuori il bene per tutelare i nostri tifosi”.

”Andrea Agnelli è un genio, gli ho fatto i complimenti – aggiunge – Ceferin, il presidente dell’Uefa, ha detto cose molti forti. Però il signor Juve è rodato. Lui sta giocando la sua partita. Intanto ha dato le dimissioni da presidente dell’Eca. Un bel gesto che non deve rimanere isolato. Chi ha avuto l’idea è colpevole, ma lo è altrettanto chi l’idea l’ha seguita e appoggiata”. Se alla fine si arriverà a un compromesso? ”Non lo so – dice Ferrero – Stanno cercando di trasformare il calcio in un gioco d’élite per miliardari. Ma non hanno tenuto conto di un po’ di fattori… Devono rendere conto al popolo sovrano. Gli ideatori della Superlega sono sicuri che i tifosi siano contenti? E poi, così facendo, cancellano un principio basilare del calcio: la meritocrazia. La classifica è importante. Ogni anno io e i miei colleghi spendiamo tanti soldi. La Superlega uccide il sogno. Il sogno dei tifosi e dei presidenti. Io sono un passionale e la passione è un grande motore nel calcio. Prendete Percassi: ha fatto sacrifici enormi per costruire il gioiello Atalanta e con questa rivoluzione rischia di stare fuori dall’Europa che conta: vi sembra giusto?”.

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