Paternò, randagi dell’ex macello trasferiti in struttura convenzionata: la protesta di ‘Uniti per gli animali’

Paternò, randagi dell’ex macello trasferiti in struttura convenzionata: la protesta di ‘Uniti per gli animali’

“Hanno deciso di mandare i cani che accudiamo in canile. Lo ha deciso quest’amministrazione, lo ha deciso il sindaco. Lo hanno fatto senza avvisarci e senza rispetto per il lavoro che svolgiamo, gratuitamente e spessissimo sostituendoci economicamente all’ente comunale da quasi un decennio”.

A denunciare il fatto è l’associazione animalista di Paternò “Uniti per gli animali” che sulla propria pagina “Facebook” ha criticato l’iniziativa della giunta comunale guidata da Nino Naso, la quale, nell’imminenza dell’avvio dei lavori di riqualificazione all’ex macello di Via Fonte Maimonide e che interessano la zona della struttura dove una volta si trovavano le stalle, ha deciso, da quanto scritto dai volontari dell’UPA, di trasferire in un canile convenzionato con il Comune, i randagi che trovano ospitalità dentro l’ex macello e che sono seguiti a 360 gradi dall’UPA.

Incerto il numero dei cani seguiti dall’associazione la quale lancia, nel post pubblicato sul social, una stoccata alla giunta comunale la quale, a dette dell’UPA, avrebbe abito “al fine di mettere a tacere quella voce che, da anni, si è battuta affinché il Comune si facesse carico dei doveri che per legge gli spettano”.

I volontari dell’UPA denunciano il fatto che si era a conoscenza da circa 4 anni che i randagi avrebbero dovuto lasciare l’ex macello “periodo in cui questa amministrazione non ha attuato nessuna concreta azione al fine di fornire una struttura sostitutiva per tutti i cani, lasciando volontari ed animali ad un futuro incerto e sicuramente non roseo.

Quest’associazione, dopo numerosissime riunioni con l’assessore di riferimento (Vito Rau poi dimessosi), aveva portato avanti un progetto attraverso il quale- si legge nel post- finalizzare la costruzione di 20 box al costo di 350 euro l’uno, creare senza spendere un solo euro da parte dell’ente comunale, utilizzando diversi sponsor locali per poter finanziare il tutto”.

Per l’UPA la giunta Naso avrebbe ignorato questa iniziativa, costruendo, invece, 10 box per un importo totale di 26 mila euro “utilizzando soldi pubblici di un ente in dissesto, ignorando chi ne aveva proposto la costruzione di 20 gratuitamente; il perché di questa scelta non ci è assolutamente chiaro. Da ormai un anno cerchiamo di comunicare con quest’amministrazione in tutti i modi, inviando diverse pec, chiedendo un confronto e cercando un dialogo, senza ricevere risposta alcuna. Siamo stati persino accusati, da soggetti molto vicini a quest’amministrazione-dicono i volontari dell’UPA- di avere degli interessi economici o politici nell’espletamento della nostra attività di volontariato.

Venerdì scorso siamo riusciti a contattare personalmente e privatamente l’attuale assessore al randagismo, Salvatore Tomasello, che ci ha in qualche modo palesato la mancata volontà di questa amministrazione e del nostro primo cittadino, di sedersi ad un tavolo per un confronto”.

Secondo l’associazione Uniti Per gli Animali la costruzione di un numero di box inferiori a quelli necessari per spostare tutti i cani dell’ex macello “non sarebbe dettata da una difficoltà economica ma sia un modo per eliminare chi da anni è una spina nel fianco per un’amministrazione inadempiente e disinteressata al benessere degli animali. L’eventuale riferimento di questi animali presso il canile, inoltre, rappresenta un’ulteriore spesa per l’ente comunale (1500 euro annuali per ogni cane)”.

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