Adrano, Terranova su ipotesi ricorso D’Agate contro mozione di sfiducia: “Farebbe perdere altro tempo prezioso”

Sul probabile ricorso al Tar contro la mozione di sfiducia dell’ormai ex sindaco di Adrano Angelo D’Agate, LEGGI QUI interviene l’avv. Marica Terranova, già vice sindaco della giunta Ferrante.

Inorridisco nell’apprendere che il duo D’Agate-Currao sta valutando la eventualità di proporre ricorso avverso la mozione di sfiducia e che ciò potrebbe accadere entro il 15 giugno.

La nostra città, quindi, dovrebbe ancora subire l’incapacità decisionale di questi soggetti che non riescono a decidere nulla. Ritengo che questa città debba intraprendere senza alcun ritardo un nuovo cammino e che non possa più sottostare all’incapacità di chi impiega anni per decidere il nulla e mesi per affrontare la scelta di un eventuale ricorso avverso la mozione di sfiducia. Comprendo che ingoiare il rospo di una mozione di sfiducia non sia facile, ma se avessero un minimo di altruismo e amore per la nostra città dovrebbero farlo. I sodali D’ Agate-Currao non brillano per decisionismo e lungimiranza.

A cosa servirebbe un ricorso se non per ritornare nella migliore delle ipotesi allo status precedente e quindi a fare perdere anni preziosi a questa città?

Comprendo che l’emerito avvocato Pippo Currao abbia da ridire su quanto la legge stabilisce in merito alla mozione di sfiducia e sulla lesione della sovranità popolare alla quale non si può ovviare. Il sindaco è eletto dal popolo al pari dei 24 consiglieri comunali. A volere rivedere la legge, quindi, non si potrebbe accontentare tutti, perché in qualunque direzione si proceda si attuerebbe un non riconoscimento della volontà popolare.

Quale consenso vale di più e rispetta la volontà popolare? Il consenso elargito ai candidati e poi eletti al consiglio comunale oppure quello dato al sindaco eletto?

La verità è che non si possono risolvere le vicende politiche trasferendole ai magistrati e ai tribunali. L’esimio avvocato Pippo Currao credo attraversi una forte crisi d’identità, fa l’avvocato ma sconosce le regole basilari della politica.

Dovrebbe impararle, candidarsi ed essere eletto deputato o senatore della Repubblica e farsi promotore personalmente di una nuova legge che cambi quella attuale o che statuisca magari “ad personam”: D’Agate e Currao non possono essere sfiduciati.

Nell’attesa che l’ex vicesindaco Currao diventi deputato o senatore, mi auguro che lui e D’Agate consentano alla nostra città di riprendere il cammino. Non possiamo perdere più un solo giorno ad aspettare decisioni di chi geneticamente strutturato per non sapere decidere alcunché. Spero trovino conforto nella rassegnazione di chi ha fallito. Adrano ritorni a fare politica fuori dai tribunali. (Marica Terranova)

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