Adrano, D’Agate medita il ricorso al Tar sulla mozione di sfiducia. Currao: “C’è tempo fino al 15 giugno”

Adrano, D’Agate medita il ricorso al Tar sulla mozione di sfiducia. Currao: “C’è tempo fino al 15 giugno”

L’ex sindaco ed ex vice sindaco D’Agate e Currao stanno valutando la situazione.

Hanno tempo fino alla metà di giugno per decidere se presentare o no ricorso al Tar contro la mozione di sfiducia che il 28 marzo scorso ha ‘deposto’ dalla carica il sindaco di Adrano e fatto decadere tutto il Consiglio comunale.

Lo conferma al Corriere Etneo l’avvocato Giuseppe Currao, ex vice sindaco di Adrano:

“E’ un’ipotesi sulla quale stiamo ragionando – afferma – ma non c’è ancora nessuna decisione presa”.

Di due ordini, procedurale e sostanziale, le motivazioni che potrebbero convincere D’Agate a tentare l’azzardo per tornare in sella.

“Devo dire – aggiunge Currao – che le motivazioni scritte della mozione di sfiducia sono veramente irrazionali. Quando in Consiglio c’è stata la discussione, di tutto ciò che era stato scritto non se n’è parlato. I firmatari hanno scritto una cosa e poi durante il dibattito hanno parlato di tutt’altro. Non potevano parlare delle cose che hanno scritto. E’ una cosa fuori dal mondo attribuire all’amministrazione D’Agate i debiti fuori bilancio”.

Nel merito della legge, come ha spiegato in una intervista televisiva a TVA l’ormai ex sindaco, si potrebbe contestare la lesione della volontà popolare.

“La rilevanza della legittimità costituzionale di questa norma – aggiunge l’avvocato ed ex vice sindaco – secondo me non è stata sufficientemente scrutinata. La volontà popolare dovrebbe servire a questo. In un sistema dove è previsto il voto disgiunto – e quindi si prevede già la possibilità che ci sia un sindaco che non abbia la maggioranza in Consiglio – non si può consentire liberamente la sfiducia. Altrimenti ci si pronuncia sul ‘voto collegato’ in maniera tale che non ci sia questa discrasia. Come ha detto D’Agate nel dibattito, un sindaco nasce con la ‘sfiducia incorporata’. Com’è strutturata, la norma è irrazionale”.

C’è tempo, come dicevamo, fino al 15 giugno (60 giorni dal termine di pubblicazione della delibera del Consiglio comunale) per prendere una decisione.

Al sindaco ‘sfiduciato’ e al suo ex vice, però, non sfugge l’ostilità conclamata emersa dalla seduta della Domenica delle Palme. “Ci ritroveremmo – ammette Currao – con un Consiglio comunale di 20 consiglieri contro 4 a sostegno dell’amministrazione D’Agate. E questo ci preoccupa”.

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