‘Benedetta’ pandemia che costringe noi tutti a ingegnarci perché sia garantita – nonostante le restrizioni – una normalità che abbiamo scoperto essere meravigliosa.
Metti la Diavolata e l’Angelicata di Adrano: una rappresentazione secolare scritta nel Dna di ogni singolo cittadino.
.Come fare a mantenere intatta la rappresentazione nei ‘giorni dell’assenza’? Dall’estro di un gruppo di giovani eccellenze artistiche adranite viene la soluzione. Domenica di Pasqua, 4 aprile 2021 alle ore 12.00, in diretta su Facebook, Instagram e sulle principali piattaforme social, sarà proiettato il cortometraggio Resurrexit.
La speranza dell’uomo; l’opera è tratta dal Dramma Popolare di don Anselmo Laudine, risalente al 1752, ed ogni anno, viene rappresentata con il nome di Diavolata e Angelicata. nel giorno di Pasqua ad Adrano, alle pendici dell’Etna, in provincia di Catania.
Prodotto da Groovy e da Labap, con il patrocinio del Comune di Adrano, che ha fornito costumi e location, il corto fiorisce in un contesto quanto mai straordinario, sia per le note vicende legate alla pandemia, che ha messo in ginocchio tante maestranze del mondo dello spettacolo, sia per i luoghi in cui è sorto, l’entroterra etneo: terre tanto affascinanti, quanto difficili.
In questo scenario, con l’Etna che fornisce appunto un suggestivo ambiente dantesco all’opera, si dipana l’eterna lotta tra il bene e il male, che vede scontri e tintinnii di spade tra angeli e diavoli con le nerborute fiamme di matrice vulcanica a evocare la temibile potenza distruttiva del male.
Ma all’improvviso, la Risurrezione di Cristo irrompe a travolgere la lotta stessa, con i diavoli increduli di fronte ad un amore così grande, e lo scenario che dalle fiamme dell’inferno, lascia spazio al rifiorire della vita nei bellissimi paesaggi del Simeto, con l’acqua elemento portante di una vita nuova.
Il Corriere Etneo ha avuto il privilegio di vedere in anteprima il ‘corto’. E’ un lavoro eccezionale, un piccolo e sorprendente capolavoro realizzato (gratuitamente) da artisti adraniti. Che una mozione del cuore possa generare un prodotto di tale bellezza commuove e inorgoglisce non poco. Qui vi proponiamo un video del backstage.
Con le parole e la musica di un illustre adranita, l’indimenticato Padre Alfio Conti, il cortometraggio pone la domanda potente e più che mai attuale: “Potrà dal male germogliare il Bene? Dalla morte la Vita?”
L’opera è stata adattata e diretta da Pietro Puleo, co-diretta in chiave filmica e nella fotografia da Salvo Diolosà, con il videomaking di Salvo Alberio e Marco Stancampiano, con le luci di Gaetano La Mela, la grafica e gli effetti video di Giovanni Stissi, le coreografie a cura di Ten Dance di Elsa Monteleone e Davide Cavallaro, il Sound e gli effetti audio di Euphonia Audio Studio di Salvo Pesce, le voci di Davide Sbrogiò ed Eleonora Sicurella e il Make up di Veronica Caraci.
Nella nota di accompagnamento, la produzione ringrazia vivamente le associazioni locali “U Diri” e “Don Anselmo Laudine” per aver partecipato, la Prof.ssa Annarita Marcellino per lo zelo e l’impegno rivolto al progetto, la dott.ssa Agata Rosano, funzionaria Cultura e Spettacolo, l’ufficio turistico, in particolare Mimmo Zermo, il dott. Giuseppe D’Urso, direttore del Museo di Adrano.
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