Il capogruppo Udc nel Consiglio comunale di Adrano, Carmelo Pellegriti, ammira il risultato finale della mozione di sfiducia – 18 voti favorevoli, 5 contrari, 1 astenuto – come un mosaico perfetto al quale in prima persona ha dato il proprio contributo.
Fino all’ultimo istante, però, un paio di tessere decisive di quel mosaico hanno corso il rischio di andare disperse e compromettere l’esito della mozione.
Sui social c’è già chi, molto frettolosamente, lo invita a prendere in mano le redini della situazione per assumere su di sé l’onere della ripartenza.
Ora che si è aperta una nuova fase, Pellegriti chiede senza tanti giri di parole che i ‘seminatori di zizzania’ e le vecchie volpi della politica locale facciano un passo indietro.
Come abbia fatto a mettere insieme 15 firmatari, poi lievitati a 18 voti, lo spiega egli stesso in questa intervista al Corriere Etneo:
Onestamente non sono stato io a mettere insieme il gruppo. E’ stato il gruppo stesso a capire che non si poteva andare avanti così e che non aveva senso fare i consiglieri comunali in questo modo. Non eravamo utili alla città. Tutti insieme, quindi, abbiamo avuto la capacità di trovare una sintesi. Il merito e la capacità è stata di tutti e 15 i firmatari.
Il voto finale dà un’idea di compattezza. All’ultimo minuto, però sembrava che un paio di consiglieri stesse per cedere. Cosa è successo?
Nulla di particolare. Le sensibilità nel gruppo erano diverse. Vedere il sindaco da solo in aula così disarmato, ha fatto scattare in alcuni consiglieri la voglia di trovare delle soluzioni. Ma poi tra tutti e 15 i firmatari è parso chiaro che l’unica reale soluzione era quella di porre fine a questa situazione dolorosa per la nostra città.
Le dispiace avere mandato a casa il sindaco D’Agate?
Umanamente sì perché si tratta di una brava persona. Politicamente no, lo dico senza remora. Non ha saputo amministrare, non ha dato risposte. Non è stato in grado di fare il sindaco di questa città, forse neanche per colpa sua ma del contesto del quale si era accerchiato.
Il ‘cartello’ di 18 voti favorevoli può essere considerato un punto di partenza per creare l’alternativa di un domani ormai alle porte?
Secondo me sì. Questo Consiglio comunale che molti hanno definito scadente sul piano politico ha dimostrato, invece, di essere il primo Consiglio comunale della città a votare un atto così importante. Questo cartello che guarda ai 15 più gli altri tre, giovani che hanno a cuore la propria città, è una buona base di partenza.
Ora si apre la campagna elettorale: come evitare che il vecchio della politica possa tornare in auge?
Abbiamo in mente di non cadere nelle provocazioni e nella solita metodologia che ha contraddistinto negli anni questa città e che è quella di seminare zizzania. L’unica cosa che qualcuno riesce a fare è screditare gli altri. Chi ha fatto politica in questi anni ha avuto modo di giocare le proprie carte, ora faccia un passo indietro per amore della città. Questa nuova generazione deve avere la possibilità di giocarsi questa partita. Basta con le vecchie logiche politiche, comunicati stampa buttati lì soltanto per dire che si è ancora vivi. E’ arrivato il momento di capire che c’è una nuova generazione matura che vuole camminare con le proprie gambe. La città ha bisogno di questo e non certo di ‘padri’ o ‘padrini’.
C’è chi le chiede già di essere la punta avanzata di questo progetto di ripartenza.
Sono il quindicesimo o, se preferite, il diciottesimo. Il candidato sindaco deve essere scelto da quel tavolo. Non avanzo alcun tipo di candidatura. Lo dico chiaramente, posso recitare qualsiasi ruolo: dal massaggiatore fino al centrattacco, il portiere o chi sta in panchina. Non deve essere il singolo a vincere ma la squadra. I 15, più i tre consiglieri, possono essere una squadra vincente.
Adrano andrà a nuove elezioni già a fine anno?
Ci sono tutte le condizioni per essere inseriti nella tornata elettorale di ottobre/novembre. Tutto dipende dall’andamento della pandemia.
Come può essere aiutato il Commissario che, quanto prima, arriverà ad Adrano inviato dalla Regione Siciliana?
Ritengo che i consiglieri comunali che hanno votato la sfiducia debbano chiedere un incontro al Commissario per offrirgli una visione della nostra realtà cittadina. L’arrivo di un Commissario può essere uno scossone per tutta la città.