Adrano, si pensa già al futuro dopo la ‘Domenica delle Palme e della Sfiducia’: tutti gli errori di D’Agate

Adrano, si pensa già al futuro dopo la ‘Domenica delle Palme e della Sfiducia’: tutti gli errori di D’Agate

Passerà alla storia come la “Domenica della Palme e della Sfiducia” al sindaco D’Agate.

Ad Adrano erano in tanti a non credere che i 15 firmatari della mozione sarebbero andati fino in fondo.

Non solo è avvenuto, ma ai 15 si è aggiunto il voto favorevole dei consiglieri di Italia viva – Cancelliere e Zignale – e di Scardina. Nella dichiarazione di voto pronunciata dai sammartiniani si intravede il progetto prossimo venturo di una possibile coalizione:

“Dobbiamo dare atto che esistono in questa città forze politiche serie, intenzionate seriamente a dare una prospettiva diversa, che vada oltre il tornaconto personale. 
E diamo atto che comunque la mozione presentata è un fatto che dà l’opportunità a questa città di parlare finalmente di futuro, prospettive, visione. Quella visione, signor Sindaco, che lei ha escluso aprioristicamente nei quasi tre anni di mandato, ma soprattutto quando si è messo a contrattare per la sopravvivenza con singoli soggetti autoreferenziali che nulla possono offrire alla città”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’ex sindaco Fabio Mancuso, protagonista di seconda fila nella sfiducia al sindaco:

“Adesso si guarda al futuro, senza rimpianti e recriminazioni. Il voto di sfiducia da parte di 18 consiglieri comunali sancisce il fallimento dell’amministrazione D’Agate e se da una parte esso chiude una triste e inconcludente stagione amministrativa dall’altra apre, ad Adrano, una nuova fase della vita politica…Da oggi si mette all’opera un nuovo cantiere politico e le energie nuove presenti nel nostro territorio come quelle socialdemocratiche, liberal-cattoliche e forze progressiste debbono convergere su una proposta alternativa e innovativa. Adesso occorre impegnarsi affinché non si disperda quel senso di responsabilità tanto evocato in queste settimane come dimostrato da Italia Viva, Udc”.

Si scaldano già i motori di una campagna elettorale che non si capisce quanto sarà lunga. Espletati gli adempimenti burocratici, con l’arrivo di un Commissario inviato dalla Regione Siciliana gli adraniti capiranno meglio se si andrà a votare entro la fine dell’anno oppure se si dovrà attendere il 2022 per tornare alle urne.

“Siccome Adrano non può essere amministrata dall’uomo solo al comando – scrive Salvo Italia, Movimento per Adrano ‘Liberi e forti’ – è necessaria adesso una leadership collettiva, responsabile e collaborativa. Non è il momento di lucrare, per l’immediato futuro, il piccolo vantaggio politico o elettorale ma occorre pensare a nuove prospettive e assunzioni di responsabilità”.

C’è chi, come il giovane consigliere Aurelio Verzì, approvata la mozione di sfiducia si affretta a ringraziare la propria parte politica:

“Spero ancora che questa città possa rivalersi al più presto e nell’augurare di trascorrere serenamente le festività pasquali ringrazio calorosamente i miei sostenitori e il mio gruppo politico per aver creduto in me”.

Da più parti si invita a non replicare l’esperienza solitaria e inconcludente del sindaco uscente che ieri in Consiglio comunale ha ammesso di essere stato eletto “con la sfiducia incorporata”, per via del numero esiguo di consiglieri che lo hanno appoggiato sin dall’inizio. D’Agate non ha spiegato, però, perché nei suoi tre anni di governo non ha mai pensato di puntellare la precaria struttura della propria coalizione per tentare un’azione più incisiva sul piano amministrativo.

A decretare l’indecorosa uscita di scena sono stati il suo intollerabile ‘mutismo’ nei confronti dei cittadini e, soprattutto, la sua incapacità di saper imprimere un cambio di rotta alla città.

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