“La curva dei contagi è in discesa, ma non si può aprire tutto. L’estate sarà più libera”.
Così Silvio Brusaferro presidente dell’Istituto superiore di sanità, portavoce del Comitato tecnico scientifico (Cts) in una intervista al Corriere della Sera in cui spiega che “abbiamo guadagnato uno spazio per riaprire qualcosa ed è la scuola. Continuiamo così per guadagnare altri spazi”.
“La scuola è sempre stata una priorità non solo in Italia – spiega Brusaferro – Anche l’Oms ha attivato un tavolo di lavoro su questo tema. In situazioni in cui l’incidenza è elevata si deve ricorrere alla didattica a distanza, però rendere possibile ai ragazzi il ritorno sui banchi è l’obiettivo principale. Un elemento importante è l’età. Nelle fasce più giovani l’infezione circola meno e c’è minore rischio di trasmissione agli adulti. È un argomento di dibattito a livello internazionale. Gli studi ci dicono che sono importanti le misure di prevenzione nella didattica in presenza e che per evitare l’aumento dell’incidenza serve uno stretto controllo sulle attività che girano attorno alla scuola, prima e dopo”.
Perché mantenere le restrizioni attuali per tutto aprile? “I numeri parlano da soli – chiarisce l’esperto – L’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive è cresciuto dal 36 al 39%, come conseguenza dell’aumento dei casi. La soglia da non superare è del 30%”.
Per le vacanze, Brusaferro rassicura:
“Andiamo verso la stagione calda dove sarà più facile restare all’aperto e questo favorirà il rallentamento della trasmissione, sempre mantenendo distanziamento, mascherina e igiene delle mani. Possiamo però pensare a periodi di vacanza dove potremmo concederci qualche libertà in più facendo tesoro della lezione imparata la scorsa estate, vissuta un po’ troppo allegramente”.