Catania, l’Arcivescovo ‘cancella’ Padrini e Madrine nei battesimi e cresime: “Adempimento formale dove si vede poco la fede”

Catania, l’Arcivescovo ‘cancella’ Padrini e Madrine nei battesimi e cresime: “Adempimento formale dove si vede poco la fede”

L’Arcivescovo di Catania, Mons. Salvatore Gristina, sospende la presenza dei Padrini e della Madrine nelle celebrazioni dei sacramenti del Battesimo e della Cresima (la Confermazione).

Catania, l’Arcivescovo ‘cancella’ Padrini e Madrine nei battesimi e cresime: “Adempimento formale dove si vede poco la fede”Il presule catanese, infatti, ha emanato un decreto “ad experimentum e ad triennium” nel quale comunica ai presbiteri e ai diaconi della diocesi la propria decisione.

Si tratta, quindi, di una sospensione ‘sperimentale’ che avrà la durata di un triennio.

Il decreto entrerà in vigore a partire dal prossimo 25 maggio.

“Nell’odierno contesto socio-ecclesiale – si legge nella comunicazione firmata dall’Arcivescovo – la presenza dei padrini e delle madrine risulta spesso una sorta di adempimento formale o di consuetudine sociale, in cui rimane ben poco visibile la dimensione della fede.

“La situazione familiare – aggiunge Mons. Gristina – complessa e irregolare di tante persone proposte per assolvere questo compito rende la questione più delicata”.

La ‘cancellazione’ di padrini e madrine era stata, per così dire, anticipata nei mesi scorsi dal vescovo di Sulmona-Valva, Michele Fusco. Con la stessa formula adottata ora dall’Arcivescovo di Catania (formula sperimentale della durata di 3 anni), l’arcidiocesi abruzzese ha dato un colpo di spugna ad un tradizione assai radicata in tutto il territorio italiano. La ‘sospensione’ di padrini e madrine solleverà mugugni e polemiche tra tutti i cittadini catanesi, la cui devozione per il rito del ‘San Giovanni’ (il battesimo) o della cresima non è mai stata messa in discussione.

In una nota esplicativa, l’Arcidiocesi di Catania chiarisce che dopo il 25 maggio, nei battesimi e nelle cresime la presenza dei padrini sarà consentita ‘solo qualora’ le famiglie abbiano designato dei padrini. Le deroghe – si legge ancora – hanno come termine ultimo la data del 30 settembre 2021.

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