Undici Regioni in zona rossa, nove in arancione e una sola (la Sardegna) in bianca.
Le ultime ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza, hanno ridisegnato la mappa nazionale del rischio epidemiologico e risospinto metà Paese in un lockdown di fatto.
Dalla mezzanotte è scattata la zona rossa in Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia di Trento, Puglia, e Veneto. In arancione Abruzzo, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, e Umbria. Mentre sono ‘gialle’ Calabria, Liguria, Sicilia, Valle d’Aosta.
Da oggi al 2 aprile e nella giornata del 6 aprile, in tutte le zone gialle si applicano le disposizioni previste per le zone arancioni. Nei giorni di Pasqua – il 3, 4 e 5 aprile – su tutto il territorio nazionale (tranne che nelle zone bianche), si applicheranno le restrizioni previste per le zone rosse.
ZONA ARANCIONE: CHE COSA SI PUO’ E NON SI PUO’ FARE
Ecco che cosa si può e non si può fare da oggi (fermo restando per tutti il rispetto delle misure di base quali l’uso della mascherina, il distanziamento interpersonale e il lavaggio frequente delle mani).
E’ vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori in zona arancione salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. E’ consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. In ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata è consentito, una volta al giorno, fra le 5 e le 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle già conviventi, oltre ai minori di 14 anni.
CULTURA – Sospesi mostre e servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, ad eccezione delle biblioteche i cui servizi siano offerti su prenotazione e degli archivi. Sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto.
RISTORANTI – Sospese le attività dei servizi di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie). Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti. Permessa la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.