“I giovani sono socialmente molto esposti e rischiano in misura maggiore di essere contagiati dalle varianti che hanno una trasmissibilità doppia rispetto al ceppo classico. Aumentando il numero dei casi di positività, crescono ricoveri in ospedale e situazioni gravi. Quindi bisogna raccomandare in questa fase alla generazione sotto i 40 di evitare occasioni non sicure”.
Così in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ Francesco Le Foche, immunologo del Policlinico Umberto I di Roma.
Quanto alla scuola, sottolinea, “in aula massima attenzione a distanza e mascherina. Dobbiamo far comprendere ai ragazzi l’importanza di disperdersi una volta finite le lezione e di non riunirsi in capannelli. Una ulteriore deprivazione di libertà per loro, necessaria. Nel giro di un mese la variante inglese avrà preso del tutto il sopravvento”.
Occorre “pazientare altri due mesi finché non ci saranno dosi per vaccinare milioni di persone e ridurre la circolazione del virus – spiega – I vaccini sono efficaci anche contro le varianti. Spero che venga fatto il possibile per sgombrare il campo da ostacoli burocratici per favorire l’arrivo di preparati che già hanno ricevuto l’autorizzazione in Usa. Poi, eliminare la burocrazia per accedere alla vaccinazione. La gente deve trovare la massima facilità nel prenotare l’appuntamento”.
“Si deve fare di più – avverte l’immunologo – Ora il preparato di Johnson&Johnson è all’esame dell’Agenzia europea che deve sbrigarsi a dare il via libera. Non c’è ragione di perdere altro tempo visto che l’ente americano ha rilasciato l’autorizzazione. C’è da augurarsi che altrettanto velocemente possa passare lo Sputnik di fabbricazione russa perché è ottimamente disegnato. L’Ue deve fare il possibile per averlo. La gente muore – conclude Le Foche – tante vite possono essere salvate”.