Non bastano le polemiche sulla fantasiosa destinazione dell’ex Chiesa di San Francesco di Paternò: l’Ordine degli Architetti di Catania – con una lettera al sindaco e al Rup Benfatto – ha chiesto di annullare gli atti emanati in quanto contrari alla normativa vigente “attesa la possibile configurazione dell’ipotesi di danno erariale”.
La ‘bacchettata’ riguarda il progetto di manutenzione straordinaria dell’ex Chiesa di San Francesco, per la quale l’amministrazione ha previsto una sala degustazioni.
L’Ordine degli Architetti etneo non entra nel merito dell’utilizzo finale ma fa rilevare – dopo avere appreso che il progettista dei lavori è il geom. Giuseppe Gioacchino Paternò – che “le opere di edilizia civile che presentano rilevante carattere artistico ed il restauro ed il ripristino degli edifici contemplati dalla L. 20 giugno 1909, n.364, per l’antichità e le belle arti, sono di spettanza della professione di architetto”.
L’intervento dell’Ordine degli Architetti impone all’amministrazione un cambio in corsa che non dovrebbe comportare alcuna variazione: si tratterà di affidare ad un architetto del Comune il progetto di manutenzione straordinaria.
Lo stesso Rup (Responsabile unico del progetto), del resto, è un architetto, Domenico Benfatto.
Resta intatto, invece, lo stupore per la singolare destinazione a ‘sala degustazioni’ della struttura.
L’assessore Natoli, prima, e il sindaco Naso, poi, hanno tentato di dare una giustificazione parlando di adattamento di un progetto esistente che prevedeva accanto al bookshop una piccola caffetteria.
“Il caffè si prende a casa” ha dichiarato in una intervista a Video Star il sindaco Naso. E la singolarità della risposta può bastare a far capire con quale livello di preparazione si affronta il progetto dell’ex chiesa.