I beni monumentali di Paternò, collocati sulla collina storica in mano ai vandali e all’abbandono.
Non c’è soltanto l’ex convento San Francesco alla Collina che necessita di interventi per il suo rilancio, tutto il resto della collina versa in condizioni piuttosto pietose.
Due gli elementi che hanno portato al degrado dell’acropoli paternese:
l’alto senso di inciviltà di qualche cittadino del posto e l’assoluta inadeguatezza delle varie amministrazioni comunali che si sono succedute in questi anni nel tutelare preservare i beni della cittadini paternese.
Per un recupero complessivo dell’intera area occorrerebbero diversi milioni di euro. Castello Normanno e Chiesa Madre, così come la scalinata settecentesca, sono stati trasformati in questi anni in vere e proprie ‘bacheche murali’ sulle quali ignoti hanno scritto o lasciato frasi d’amore ma molto spesso espressioni o disegni volgari.
Tempo addietro la Chiesa Madre e la scalinata settecentesca furono oggetto di due interventi di riqualificazione costati diversi milioni di euro. Per non parlare poi dello stato di abbandono del belvedere del Castello Normanno transennato da anni perché scivola a valle ma nessun progetto è stato messo in atto per il suo recupero. La tendenza che prevale è quella di chiudere le zone e basta. Poi nulla in attesa della manna dal cielo.
Così come da anni la Collina storica è al buio: da tempo si chiede un intervento alle autorità comunali. Ma nulla. Silenzio più assoluto.
Da anni i cittadini e le associazioni culturali hanno chiesto alle varie amministrazioni comunali un intervento deciso, magari installando un adeguato sistema di videosorveglianza a protezione dei beni della collina storica.