“Alla fine di marzo il nostro obiettivo è arrivare a 95-100 milioni di dosi. Ma a fronte dei 43 milioni di dosi consegnate ne sono state somministrate 30 milioni 204 mila.
All’Italia sono state consegnate 6.542.260 dosi e ne sono state somministrate 4.434.131. Gli Stati membri devono mettere in pratica velocemente la loro politica vaccinale perché la capacità di produzione di dosi aumenta di settimana in settimana”.
Così in un’intervista al Corriere della Sera il francese Thierry Breton, commissario al Mercato interno, all’Industria e al Digitale, alla guida della task force creata dalla Commissione Ue per lavorare con le aziende e i governi per accelerare la produzione di vaccini anti-Covid sul territorio europeo.
“La capacità di produzione in Europa arriverà a due-tre miliardi di dosi all’anno: questo è l’obiettivo che abbiamo per fine anno – dice – In Europa abbiamo 16 impianti che producono il materiale iniziale per i vaccini, quattro impianti che fanno gli ingredienti attivi e il ‘fill&finish’, cioè l’ultima fase di riempimento dei flaconi, e 21 impianti per il solo ‘fill & finish’, tra cui due italiani. Verrò a visitarne uno nei prossimi giorni”.
Sul vaccino russo Sputnik V puntualizza:
“Non mi pronuncio sulla qualità perché non la conosco e spero che i russi presentino domanda all’Ema. Se guardiamo all’Ungheria, Mosca ha consegnato 46 mila dosi di Sputnik V: vuol dire niente. Di fatto attualmente non c’è la disponibilità del vaccino russo, che è due volte più difficile da produrre rispetto agli altri. Alla fine credo che Mosca avrà bisogno del nostro aiuto”.