Il giovane Valerio Rosano aveva deciso di pentirsi – è il 20 settembre del 2017 – e sulle strade del centro storico appaiono i manifesti listati a lutto con la sua effigie.
Una inquietante presa di distanza nei confronti di chi aveva deciso di saltare il fosso mettendo nei guai gli esponenti del clan Santangelo-Taccuni – compresi il padre e i fratelli di Rosano – nel quale il nuovo collaborante aveva militato.
L’inviata con gli stivali gialli e il bassotto al guinzaglio piombò ad Adrano per sentire gli umori della gente e per capire se per tutti la mafia facesse schifo.
Tra gli intervistati molti dubbiosi e anche, lo si scopre soltanto oggi, uno degli arrestati nel blitz ‘Adrano libera’: Toni Ugo Scarvaglieri.
E’ lui a definire, al microfono dell’inviata di ‘Striscia’, il pentito un ‘morto che cammina’.