“La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la legge regionale sugli appalti. Mi auguro che colui che dai banchi del governo regionale ha gettato nel caos la Sicilia creando un grave danno alle imprese ed al funzionamento della pubblica amministrazione rassegni le dimissioni”.
Lo dice il parlamentare regionale del Pd Antonello Cracolici in merito alla pronuncia della Corte Costituzionale sulle norme contenute nella legge regionale 13 del 19 luglio 2019 in materia di appalti.
La sentenza della Corte costituzionale, presieduta da Giancarlo Coraggio, è la 16 del 2021, redatta da Nicolò Zanon e depositata ieri. L’illegittimità costituzionale riguarda i commi 1 e 2 dell’articolo 4, oltre che l’articolo 13 della legge.
“In tema di aggiudicazione di lavori pubblici – si legge nella sentenza – il legislatore regionale ha introdotto una normativa che invade la sfera di competenza esclusiva statale in materia di ‘tutela della concorrenza’, adottando previsioni in contrasto con quelle del codice dei contratti pubblici”.
“La pronuncia della Corte Costituzionale sugli appalti non ci sorprende per nulla. La solita leggina in salsa siciliana è stata bocciata nettamente dal giudice. E’ l’ennesimo flop del governo Musumeci che, senza scrupoli, pensava di lucrare il voto di qualche piccolo imprenditore edile”. Così il segretario regionale del Pd Sicilia Anthony Barbagallo, commenta la sentenza con cui la Consulta ha dichiarato illegittima la riforma del codice degli appalti voluta da Musumeci.