Governo, gli scenari possibili dopo il ritiro di due ministri: Conte ter o si torna alle urne

Governo, gli scenari possibili dopo il ritiro di due ministri: Conte ter o si torna alle urne

Il ritiro della delegazione delle ministre di Iv dal governo apre una crisi politica nel governo Conte. Ecco quali sono tutti i passaggi che ora attendono l’esecutivo, i partiti, il Parlamento e il Quirinale.

Il ritiro di due ministri non comporta necessariamente la fine dell’esecutivo, ma in questo caso, dopo le parole di Giuseppe Conte e di Matteo Renzi, sembra chiaro che il premier debba decidere come procedere. Il Presidente del Consiglio può ora salire nuovamente al Quirinale e rassegnare le sue dimissioni, oppure può chiedere di andare alle Camere per cercare una verifica dopo aver ‘congelato’ le dimissioni (prendendo l’interim o respingendole).

In caso di verifica andata a buon fine, se cioè Iv trovasse una mediazione con la maggioranza e con il premier, l’esecutivo Conte II andrebbe avanti. Se invece la verifica non andasse a buon fine e Conte venisse ‘bocciato’ dall’aula di Camera o Senato, si dovrebbe dimettere e molto probabilmente uscire di scena. Il Capo dello Stato dovrebbe a quel punto aprire le consultazioni per verificare se è possibile dar vita a un nuovo esecutivo.

Se Conte andasse al Quirinale dimissionario, il Presidente della Repubblica potrebbe chiedergli di restare in carica per gli affari correnti e a quel punto aprire le consultazioni.

Durante le consultazioni Mattarella dovrebbe chiedere alle forze politiche se hanno intenzione di dar vita a una maggioranza e con quale premier. Se l’attuale maggioranza indicasse nuovamente Giuseppe Conte come premier, ovviamente con un nuovo patto programmatico, potrebbe nascere il Conte ter.

Se invece non si trovasse questa quadra sul nome di Conte, si dovrebbe cercare un nuovo premier, espresso da Pd, M5s, Leu e Iv.

Durante le consultazioni potrebbe emergere anche una nuova maggioranza, anche se nei mesi passati dal Colle era stato fatto trapelare che conclusa l’esperienza dell’attuale maggioranza non si sarebbe potuto dar vita a una nuova alchimia. Ma data la situazione di emergenza, potrebbe nascere una maggioranza allargata con un premier istituzionale.

Se le consultazioni si trascinassero senza riuscire a individuare un nuovo governo, prenderebbe inevitabilmente forza la lettura di chi considera l’attuale Parlamento delegittimato dal voto alle regionali e dalla riforma sul taglio dei Parlamentari e sarebbe inevitabile sciogliere le Camere e andare a elezioni anticipate.

Riguardo l'autore Redazione

3 Comments

  1. I politici che volessero elezioni anticipate sono miopi e vivono sulla luna, cioè non vivono il quotidiano, non vivono tra la gente comune ha detto:

    Proprio l’ultima è da scartare..Il tessuto sociale (crisi sanitaria ed economica su tutte) non reggerebbe a elezioni anticipate, anzi se continuasse la pandemia già c’è il pericolo di tutto ciò, figuriamoci se si andasse a elezioni anticipate, succederebbe…..non lo scrivo per scaramanzia

  2. Politici scarsi, miopi, e che vivono sulla luna, ahahahahah, va spieghiciru o populu chi stà murennu da fami e d'autru ha detto:

    Anzi chi parlasse di elezioni anticipate (tra tutti il duo bambinesco/irresponsabile/etc/etc Salvini-Meloni da sempre in questa pandemia alimentando odi e paure) si assumerà tutte le responsabilità di quello che succederà perché i primi a rischiare saranno loro i politici..Altro che tutti spavaldi davanti allo schermo di PC e TV..Già domani il 15 gennaio ci sarà la prima ribellione con le riaperture dei locali

  3. Politici scarsi, miopi, e che vivono sulla luna, ahahahahah, va spieghiciru o populu chi stà murennu da fami e d'autru ha detto:

    La seconda ribellione sarà quella degli studenti..a giorni e non a mesi o settimane

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.