“Basta perdere tempo, sul Recovery fund bisogna accelerare, presentare il piano almeno 24 ore prima del consiglio dei Ministri”, che dovrebbe tenersi a metà della prossima settimana per approvare la bozza definitiva da trasmettere al Parlamento.
Italia viva non cede, e dopo il vertice di governo di ieri sera ribadisce la sua linea.
Se il testo completo, e “non una sintesi di 13 pagine”, non arriverà con un congruo anticipo, avverte il ministro Bellanova in una intervista al Messaggero, “evitassero di convocarmi”.
Parole che descrivono la tensione all’interno dell’esecutivo. Renzi annuncia che entro domani incontrerà i suoi parlamentari per fare il punto sulla situazione politica, e conferma che se la maggioranza “vuole i nostri voti deve ascoltarci sennò restituiamo le poltrone”.
Il presidente del Consiglio continua intanto nella sua opera di mediazione.
E durante il vertice sul Recovery, secondo quanto si apprende da fonti della maggioranza, ha proposto dei tavoli nei prossimi giorni per discutere e approfondire il tema delle riforme. E’ tempo di definire una lista di priorità per la restante legislatura, ha spiegato.
“Tutti i contributi delle varie forze politiche sono serviti a migliorare l’attuale bozza di lavoro del Recovery Plan”, ha affermato. “Abbiamo rafforzato ancor di più il piano degli investimenti senza abbandonare gli incentivi, che pure tornano utili”, ha spiegato ancora Giuseppe Conte. “Intendiamo puntare ancora più decisamente sulle donne, sui giovani e sul Sud”, ha aggiunto. “Non abbiamo potuto accogliere tutte le richieste di ciascuna forza politica, dobbiamo sempre tener conto dell’equilibrio complessivo. Ma – ha sottolineato – ciascuna forza può riconoscere l’incidenza delle proprie proposte nella nuova bozza e apprezzare i significativi passi avanti compiuti”.
E riscontri molto positivi sulla trattativa arrivano dal capodelegazione di M5s, Alfonso Bonafede, e da Loredana De Petris di Leu. Anche Andrea Orlando esprime grande soddisfazione, soprattutto per l’incremento della spesa sociale.
Il vice segretario dem auspica anche che la verifica politica non travolga il lavoro ottimo che i ministri hanno fatto sul Piano.
Forza Italia, con il responsabile economico Renato Brunetta, torna a chiedere che le Camere esaminino il Recovery plan, lo discutano, lo “riscrivano migliorandolo assieme”, e che alla fine dell’iter si verifichi “se esiste una nuova maggioranza con la quale si può dare un governo al Paese o se è necessario tornare al voto.
Perché l’Italia non merita una maggioranza sbrindellata, ricattata, tenuta assieme solo per sete di potere”, dice al Corriere della Sera auspicando che sul tema finisca “la stucchevole partita a poker tra Renzi e Conte” e che “tutte le forze politiche” partecipino alla definizione del piano.