Il negazionista ha una polmonite bilaterale. Il virus lo ha costretto a cambiare idea.
Come racconta oggi il Resto del Carlino, Daniele Egidi, 54 anni, tecnico informatico in tribunale e residente a Fano, in provincia di Pesaro Urbino, pensava che il Covid-19 fosse “un’influenza e le immagini delle corsie ospedaliere solo retorica del potere”.
Ora, dopo essere stato ricoverato in un reparto Covid in ospedale a Pesaro con la polmonite bilaterale, confessa: “Non volevo capire. Adesso vivo la realtà sulla mia pelle”.
Dopo una settimana di febbre, il professionista è stato ricoverato il 30 dicembre: ossigenazione all’86 per cento, polmonite bilaterale e difficoltà respiratorie.
“Sono attaccato all’ossigeno ma respiro ancora male. La polmonite c’è. Sul Covid-19 non avevo capito niente o non volevo capire niente.
Rifiutavo inconsciamente l’idea che la pandemia fosse grave, minimizzavo culturalmente l’emergenza sanitaria”, ha spiegato Daniele al Carlino.
“Ho visto – prosegue -che non c’era nulla di inventato in quelle immagini televisive degli ospedali stracolmi, delle terapie intensive al collasso, degli ospedali da campo, della gente che muore. Sto cercando di capire perché rifiutavo di accettare l’allarme per il Covid-19.
Forse non condividevo la gestione dell’emergenza, pensando che ci fosse un altro modo, e questo mi portava a non dare reale importanza alla pandemia”, ha aggiunto.
“Non mettevo la mascherina fuori dal lavoro, la ritenevo inutile, una recita, anche se non avevo comportamenti contrari alla legge. Ma solo ora, qui – ha concluso -, ho capito che sbagliavo”.